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L’esito non rendè in questo caso falsa una predizione fondata sopra degl’indizj così fallaci, benchè tali sieno state il più delle volte quelle degli astrologi, senza loro discapito1. Anche le visioni, se fede meritano i racconti degli scrittori, concorsero ad annunziare qual riuscir doveva il fanciullo prima di nascere. Il Boccaccio narra2 un sogno avuto dalla madre di Dante «non guari lontana al tempo del partorire»: Pareva a lei di ritrovarsi all’ombra di un’altissimo alloro presso una fontana, e quivi di sgravarsi della prole, che portava nel ventre; che questa in breve tempo nutricandosi solo dei frutti, i quali dal detto albero cadevano, e dell’acqua di quella prendesse la forma di un pastore, e che ingegnandosi esso di avere delle frondi dell’albero, che lo avea nutrito, repentinamente cadesse; e nel rilevarsi, in un pavone restasse trasmutato. Non è questo il solo esempio, il quale s’incontra nella storia di sogni, ed altri prodigj accaduti avanti la nascita di qualche fanciullo3, e dai quali hanno gl’interpreti di simili vanità predette cose favorevoli, o disfavorevoli ad esso, secondo che gli dettava o il loro interesse, o la loro ignoranza. Ma siccome i savj sdegnano di vedere, che gli antichi abbiano ripieni i loro scritti di simili racconti, così noi dovremmo temere di esser derisi, se dietro ad essi più che di passaggio le narrate cose esponessimo. Diasi più tosto un’occhiata passeggiera allo stato, in cui si ritrovava la nostra città, mentre nacque questo divino ingegno. Se la storia di tutte le Repubbliche som-

  1. È osservabile ciò che dice Cornelio Tacito autore di tanto credito nel lib. VI. de’ suoi Annali «Caeterum plurimis mortalium non eximitur quin primo cujusque ortu ventura destinentur: sed quaedam secus quam dicta sint cadere fallaciis ignara dicentium. Ita corrumpi fidem artis cujus clara documenta antiqua aetas et nostra tulerit».
  2. Boccaccio Vita di Dante.
  3. Ancora la nascita del Padre della Romana eloquenza, per non parlare di tanti altri, fu accompagnata da prodigj; e Plutarco scrive nella vita di Cicerone che si sarebbero creduti vani sogni, se l’evento non avesse confermata la verità della predizione. Ma molti scrittori amano di rendere più solenne e magnifica la loro storia coll’inserirvi qualche cosa di portentoso.