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di dante alighieri. | 57 |
alla luce, il Sole si ritrovava nella Costellazione detta dei Gemini1, e siccome allora davasi piena fede all’astrologia giudiciaria, quindi è, che avendo Brunetto Latini formato l’oroscopio di Dante2, prevedde a qual alto segno di gloria fosse egli per salire col suo sapere, e con la vivezza del suo talento, perchè nato era sotto una posizione dei cieli, secondo i precetti di quest’arte, assai favorevole3.
- ↑ Vedasi il Canto XXII. del Paradiso, Dante dice chiaramente che gli nacque mentre il Sole era in Gemini. Ecco i suoi versi che principiano dal 110.
. . . . Io vidi ’l segno,
«Che segue ’l Tauro, e fui dentro da esso.
«O gloriose stelle, o lume pregno
«Di gran virtù, dal quale io riconosco
«Tutto (qual che si sia) il mio ingegno:
«Con voi nasceva, e s’ascondeva vosco
«Quegli, ch’è Padre d’ogni mortal vita,
«Quand’io senti’ da prima l’aer Tosco.Questi versi ben dimostrano, che Dante nacque nel mese di maggio, cioè dopo il dì 14. nel quale a quel tempo entrava il Sole nella Costellazione dei Gemini, come si potrebbe far vedere con i calcoli astronomici regolati secondo la correzione Gregoriana. Perciò non è improbabile quello che dice il Bayle Ved. Dante, cioè che il nostro Poeta venisse in luce il dì 27. del detto mese.
- ↑ Probabilmente ser Brunetto Latini fece la pianta astrologica della natività di Dante, perchè il Poeta gli fa dire nel Canto XV. dell’Inferno vers. 55.
. . . . Se tu segui tua stella
«Non puoi fallire a glorioso porto,
«Se ben m’accorsi nella vita bella:
«E s’i’ non fossi, sì per tempo, morto,
«Veggendo ’l cielo a te così benigno,
«Dato t’avrei all’opera conforto.Il Landino nel suo comento a questo Canto dice che Brunetto fu eccellente mattematico, cioè astrologo, come lo chiama il suddetto Domenico d’Arezzo luog. cit. e ser Francesco da BubioFonte/commento: Pagina:Memorie per servire alla vita di Dante Alighieri.djvu/228 nel suo comento sopra il citato luogo della Divina Commedia.
- ↑ Negli autori di astrologia giudiciaria si può vedere quali benigni influssi erano attribuiti alla Costellazione dei Gemini, nè io citerò altri, che Giovan Gioviano Pontano, il quale nel lib.2. de stellis parla di ciò con molta eleganza.