ancora una sorella, che per quanto dice il Boccaccio1, fu maritata ad un tal Leon Poggi, e da cui nacque quel Leon Poggi conosciuto famigliarmente dallo stesso Boccaccio, del quale dovremo ragionare in altro luogo. Ma per non interrompere il novero di tutti quelli, che abbiamo collocati nell’albero genealogico della casata del nostro Poeta, prima di entrare a descrivere le notizie particolarmente che alla sua persona appartengono, ci resta a parlare de’ suoi discendenti. Dante prese in moglie, come diremo anche altrove, Gemma Donati, e da costei gli nacquero più figli, de’ quali sette ne conosciamo. Questi sono Pietro2, Jacopo, Gabriello, Aligero, Eliseo, Bernardo, e Beatrice. Per rifarci dal primo, Leonardo Aretino è quello che di lui così parla. «Ebbe Dante un figliuolo tra gli altri chiamato Pietro, il quale studiò in legge, e divenne valente, e per propria virtù, e per favore della memoria del padre si fece grand’uomo, e guadagnò assai, e fermò suo stato in Verona con assai buone facoltà». Il Filelfo soggiunge di più3 che alla giurisprudenza attese prima
- ↑ Nel comento all’VIII. canto dell’Inferno di Dante pag. 66. del vol. VI. delle sue opere stampate in Napoli colla data di Firenze.
- ↑ Il Maffei luogo citato sull’autorità di un necrologio delle monache di San Michele in campagna di Verona, 1364. Dominus Petrus judex filius quondam Dantis de Alegheriis condidit testamentum Veronae praesentibus inter alios domino Francisco judice filio domini Rolandini de Mafeis de Sancto Benedicto: heredem fecit Dantem filium suum: legati societati Sancte Mariae de Orto Populi Sancti Martini Episcopi de Florentia. Libro di testamenti nell’archivio di quei capitani. Il dotto Giovan Battista Biancolini riporta intero il necrologio nella part. 1. del libro V. delle notizie istoriche delle Chiese di Verona pag. 194. a 220. ed in questa copia si legge, «f. XI. Kalendas majas obitus domini Petri Dantis de Aligeris patris sororum Allegerie, Gemme et Lucie M.CCC.LXIIII».
- ↑ Vita di Dante manoscritta in San Lorenzo. «Petrus cum Florentiae cepisset navare operam juri civili, deinde Senae, Bononiae demum studium explevisset, essetque jureconsultus effectus, doctoratusque donatus insignibus assidue, dum pater vixit eum secutus est pientissime. Post patris obitum de quo non multo dicetur inferius, dimissa Ravenna Veronam accessit, et cum assiduitate