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di dante alighieri | 35 |
l’anno 12701 dovette probabilmente caricarsi della cura d’allevare la sua prole. Francesco poi, avendo sposata donna Piera di Donato Brunacci2 ebbe due figliuole, la prima
- ↑ Dante essendo nato nel 1265. come si dirà, ed ancor fanciullo avendo perduto il padre, ne segue che questi dovè morire circa detto anno 1270.
- ↑ Così nel riferito instrumento di vendita.
Nerii de Donatis, et Tuccius Giammori, a 3.° de Cocchis, seu alii, a 4.° a Betti de Mardolis; un casolare nel Popolo di Sant’Ambrogio a 1.° et 2.° via, 3.° heredes Cursi Fornaciari, 4.° heredes Migliorucci; un podere nel Popolo di San Miniato di Pagnolla contado di Firenze luogo detto le radola, a 1.° via, 2.° fossato, 3.° Vescovado di Fiesole, 4.° Lotti de Eruariis; più pezzi di terre posti intorno a detto podere, le quali cose furono assegnate a detto Francesco per la metà, il qual Francesco immediate vendè il podere di Camerata a Giovanni di Manetto Portinari comperante per sè, e per Accerito suo fratello, e con parte del prezzo pagano al detto Francesco li figliuoli di Dante un debito 125. bonorum, et legalium florenorum auri, quos dictus Dantes confessus fuit se mutuo recepisse, et habuisse a dicto Francisco per Instrumentum rogatum manu ser Guidonis Benivieni Guidi Ruffoli de Florentia notarii sub anno domini 1299. indictione XIII. die 14. intrante mense martii, et de quodam alio debito florenorum 80. auri, quos mutuo recepit a dicto Francesco per publicum instrumentum facto sub anno domini 1300. indictione XIII. die 2. junii manu ser Uguccionis domini Aghinetti notarii, et imbreviaturis ser Aldobrandini filii sui, e promesse detto Francesco, che li figliuoli di Dante non molesterebbero li beni, che già furono di Dante per occasione di dote, e d’instrumento di dote dominae Lapae matris dicti Francisci, et filiae olim clarissimi Cialuffi, et uxor olim Aleghieri; nè per occasione della dote dominae Pierae uxoris dicti Francisci, et filiae olim Donati Brunacci etc. E promessero gli detti Jacopo, e messer Pietro pagare a Francesco infino a tanto, che i beni di Dante si cavassero da’ beni de’ ribelli, e sbanditi del comune di Firenze, staia 30. grano. Inoltre si obbligarono li detti Jacopo, e messer Piero, e Francesco che il podere di Camerata non saria molestato per occasione delle doti domine Belle olim matris dicti Dantis, et olim aviae dicti Jacobi, et domini Petri, et uxoris olim dicti Allegherii; nè per la dote domine Gemme vidue olim matris dictorum Jacobi, et Petri, et uxoris olim dicti Dantis, et filiae olim domini Manetti de Donatis. Dictus Franciscus fuit heres Jacobi quondam Lotti de Corbizzis. Actum Florentiae in Populo Sancte Ceciliae in aedibus medicorum, spetiariorum, et merciariorum sub die 16. maii anni Domini 1332. Joanne ser Reddite Populi Sancti Laurentii, Lapuccio Tinucci, ser Spigliato Dini notario Populi Sancte Margharite testibus.