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ebbe un figliuolo detto Cione, e Gherardo, il quale viveva nel 1277.1. Da messer Bello che fioriva nel 1255.2 furono generati parimente più figliuoli, cioè Gualfreduccio ascritto nel 1237. all’arte del cambio3, messer Cione4, Cenni5, e Geri6. È quest’ultimo senza fallo quello, di cui parla il nostro Dante nel XXIX. Canto dell’Inferno, raccontando com’era stato ucciso a tradimento, e che la di lui morte non aveva trovato fino a quel tempo chi nella sua famiglia avesse saputo farne vendetta7. Il suddetto Allighiero padre di Dante fu (al

  1. Il predetto Migliore, zibaldone II. pag. 131., dice, che Gherardo, e Brunetto di Bellincione vengono nominati nel 1277. con Cenni del già messer Bello «Procuratores nominum vicinae Ecclesiae» di S. Martino del Vescovo, e nello zibaldone I. pag. 116. tra i fanti eletti da ciascun sesto il dì 11. di febbrajo 1259. per accompagnare il Carroccio de’ Fiorentini nella guerra di Monte aperto, nomina Brunetto di Bellincione Alaghieri del Popolo di S. Martino del Vescovo, sesto di Por San Piero.
  2. Spogli del capitan della Rena. Nel zibaldone III. pag. 101. del Migliore, si trova questo Bello avere annesso il titolo di messere, dal che si dee congetturare essere lui stato dottore, o cavaliere. Vedi l’autore delle annotazioni all’Aminta difeso di monsignor Fontanini pag. 355. edizione di Venezia del 1730. in 8.°
  3. Spogli del capitan della Rena. Le notizie inserite in queste memorie, e tratte da detti spogli mi furono date dal Priore Ipolito Amici, il quale ha molto lavorato intorno alla seconda parte della storia dei Marchesi di Toscana del suddetto capitan della Rena, lasciata imperfetta.
  4. Spogli del capitan della Rena. Io penso che costui sia quel Cione di messer Bello, che il Migliore, zibaldone II. pag. 152. colloca nell’albero della famiglia Allighieri fra i figliuoli di detto messer Bello.
  5. Questi è nominato qui sopra come vivente nel 1277.
  6. Spogli del Rena. Il tante volte citato Migliore, zibaldone III. pag. 101. dice, che in un libro in carta pecora, in cui sono notati i rifacimenti dei danni fatti ai Guelfi nel 1269, si legge: Geri del fu messer Bello (quondam domini Belli) Alaghieri del Popolo di S. Martino del Vescovo del sesto di Por S. Piero.
  7. Il Poeta dopo aver detto il nome di questo suo congiunto, e che non si lasciò vedere a lui, soggiunge «Inferno, Canto XXIX. v. 31. parlando a Virgilio quanto segue: