sua casata1 che dal nostro Poeta Dante prendesse la denominazione la famiglia de’ Danti di Perugia; lo che si dice ancora da Niccolò Granucci da Lucca, e da altri2, e che consorti3 del medesimo Poeta fossero quei del Bello, da’ quali discesero i Beliotti, poi Biliotti del quartiere Santa Croce, e ch’ebbero, in tempo che Firenze si governava a modo di Repubblica, alcuni che risiederono nel supremo magistrato de’ Priori; differenti per altro da’ Biliotti del sesto d’oltrarno in antico cognominati Volpi4 i quali non ha molto che sussistevano in questa nostra città con lustro, divisi in due rami strettamente congiunti fra loro. Tutto ciò peraltro non è che una gratuita asserzione di scrittori poco esatti, e del genere di quei genealogisti, a’ quali nulla costando gl’innesti delle famiglie, sogliono senza prove dirette mescolare insieme il sangue di quelle, che torna loro più a grado, per procurare ad alcune un immaginario splendore. E senza dire della famiglia Danti di Perugia, di cui non so quali sieno i riscontri che si abbiano, per crederla discesa dal Divino Poeta, se si prescinda da quello troppo equivoco della simiglianza del nome, è certo che i suddetti Biliotti non hanno avuta parentela veruna con i nostri Allighieri5,
- ↑ Pag. 43. edizione di Firenze presso il Sermartelli 1588. in 4.°
- ↑ L’asserisce il Granucci nel suo trattato morale intitolato La piacevol notte, e lieto giorno: e ad esso si unisce Francesco Rucellai ne’ suoi citati scritti, soggiungendo esser da questi disceso Ignazio Danti Vescovo di Alatri nel Lazio, e celebre matematico del XVI. secolo. Pier Francesco avolo d’Ignazio Danti astronomo, dicesi che fosse della famiglia de’ Rinaldi Perugina, e che dilettandosi molto della poesia italiana e cercando singolarmente d’imitare lo stile di Dante prendesse da questo Poeta il cognome che lasciò a’ suoi discendenti Tiraboschi Storia della letteratura Italiana (T. VII. part. I, pag. 392. edizione in 4.°).
- ↑ Consorti chiamansi coloro i quali discendono da un medesimo stipite, ed equivale alla voce latina gentiles.
- ↑ Borghini ne’ discorsi part. 11. pag. 108 e 247.
- ↑ Per riprova della sua asserzione dice l’Ubaldini, che la famiglia Biliotti manteneva il nome Aldighieri, benchè corrotto, ed abbreviato in quello d’Aldieri, e che in un Priorista che si conservava in casa di Luca di Raffaello Torrigiani erano notati gli Aldi-