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di dante alighieri | 23 |
scudo diviso per il mezzo in diritto parte d’oro, e parte nero, e tagliato per traverso piano da una fascia bianca, e così vedesi in un libro d’armi del 1302. che originale posseggono i figli del defunto Cavaliere Andrea da Verrazzano1. Vuole Giovanbatista Ubaldini nella storia della
- ↑ Nell’archivio segreto di Palazzo Vecchio in Firenze si conserva una diligentissima copia di questo libro, che fu lucidata dal suo originale nel 1666. dal celebre capitan Cosimo della Rena. Io mi sono attenuto a questo libro come il più antico documento, che si abbia in questo genere, senza curare quanto intorno all’arme di Dante dice ne’ suoi discorsi il Borghini (p. 11. pag. 41. e 50.) ed a quanto vedesi in alcuno de’ molti Prioristi o famiglie, i quali si conservano nelle pubbliche, o private librerie.
notati i capitani della guerra, e diverse loro deliberazioni. Questo è senza fallo quel ser Gherardo Aldighieri che nel 1302. fu notajo dei Priori di libertà che il Migliore (loc. cit. a 131.) rammenta come vivente nel 1269. e che il medesimo (nel vol. V. a 90.) dice aver nel 1312. come notajo dei due capitani di parte Guelfa rogata una nota di ribelli. Egli poi fu lo stipite d’una famiglia, la quale per distinguerla da quella del nostro Poeta, vien detta degli Aldighieri di ser Gherardo, e di cui fu l’ultimo un Padre Sinibaldo dell’ordine de’ Predicatori, figliuolo di messer Donato giureconsulto di Ricco che fu de’ Priori nel 1550. Di detto ser Gherardo d’Aldighieri, di questo Religioso, e della sua morte accaduta nel 1420. ce ne ha conservata la memoria l’antico necrologio del nostro Convento di S. Maria Novella in tal forma (n.° 612. F.)» Sinibaldus domini Donati magister in Teologia, et praedicator gratissimus ac doctissimus obiit prima die aprilis 1420. Hic exemplaris, et religiosus fuit ter Prior Flor. inquisitor Bononiensis, et saepius Provinciae definitor capituli generalis. Reliquit plurima societati laudum pro exequiis, et feslis celebrandis, ac tandem devotissime in Domino quievit Florentiae die quo sopra existens Prior conventus. Fuit de Aldigheriis Dantis agnatus. Si deve però avvertire che queste ultime parole, vi sono state aggiunte da mano più moderna, poichè veramente non si crede, o almeno riscontro non abbiamo veruno, che questa casata vi abbia avuta attinenza, e la sua arme fu intieramente diversa da quella degli Elisei e degli Allighieri di Dante. Infatti consisteva in uno scudo bianco con una croce azzurra vuota come si vede nella lor cappella della Chiesa di S. Remigio, la quale passò poi nella famiglia Gaddi per causa che Caterina di messer Donato Aldighieri sorella del sopra detto frate Sinibaldo fu moglie di Zanobi di Taddeo Gaddi. Per questo prese abbaglio il Padre Richa asserendo nelle sue citate notizie (V. 1. del quartier S. Croce pag. 259.) che questa cappella fu la cappella gentilizia del nostro Divino Poeta.