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di dante alighieri 21

famiglie certo, se io non m’inganno, avevano in Firenze questo

    Due scambi sono quivi seguiti, uno del Popolo, l’altro del 4.° confine del luogo. Il primo del Popolo si corregge per il rogito di ser Simone di Berto di Dino d’Asciano del 26. giugno 1404. come alla di lui posta nel libro di gabella A. 55. a 2. t. in cui dicesi nel Popolo di S. Marco vecchio. Il 4.° confine poi di mona Alessandra de’ Bardi, deve dire di Mona Maddalena, figlia di Doffo (cioè Dolfo) di Giovanni de’ Bardi, sorella di Giovanni Doffo, Niccolò e di Carlo de’ Bardi, che fu sposata da Jacopo di Niccolò Guasconi come al libro di gabella A. 51. a 98. Jacopo Guasconi fatto acquisto del rimanente delle case, e podere di Dante, e delle case, e terre proprie della sua moglie, e che essa godeva per indiviso con Lodovico di Michele di Banco, dette in portata il medesimo effetto nel prestanzone del lion d’oro nel 1427., poichè egli fu commissario generale a Pisa per i dieci di Balia, liberato per decreto della non fatta portata del 1427. ma bensì fatta dipoi nella filzetta del 1430. a. 126. t. dicendo quivi un podere posto in sul Mugnone in Camerata, con palagio, ed orto murato intorno da signore, e con casa da lavoratore, cui a 1.°, 2.° e 3.°, via a 4.° di Lodovico di Michele di Banco; e vi si aggiunge in postilla e di Mona Lena di Jacopo di Niccolò Guasconi; e si aggiunge la metà per non indiviso fra Lodovico di Michele di Banco e Mona Lena de’ Bardi mia donna d’una casa con circa 30. stara terra lavorativa, cui da 1.° via, da 2.° il supradetto podere, a 3.° via, a 4.° Bartolo di Domenico Corsi posta nel Popolo di S. Gervasio. Si aggiunga alle terre aggregate al detto podere di Dante il 4.° confino del Corsi, il quale ancora si scorge dalla portata del Corsi medesimo (nel catasto del 1427. lion nero a 280.) Se adunque apparisce, che il suddetto Guasconi col podere di Dante, che aveva acquistato, confinava a 4.° colle terre per indiviso fra il Banchi, e la moglie mona Maddalena de’ Bardi nel Popolo di S. Gervasio, e queste terre per indiviso confinavano col Corsi, essendo stati riuniti i due terzi all’altro terzo posseduto per indiviso dalla moglie del Guasconi, a tutto il podere che si chiamava di Dante Alighieri nel suddetto contrasto del dì 26. settembre 1408. forza è confessare che quest’effetto di Dante sia l’istesso, che come sopra il Guasconi nel 1430. e nella sua portata confinò colle tre strade, e con la moglie sua, ed il Banchi posto nel medesimo Popolo di S. Marco vecchio, come dalla sua portata nel gonfalone della scala, e del lion d’oro si riconosce; e per aver di poi fatto aggiunta delle terre indivise fra la moglie ed il Banchi nel Popolo di S. Gervasio confinanti allora (come ancora confinano di presente, e situate ne’ medesimi Popoli di S. Marco Vecchio, e di S. Gervasio) col podere del sig. Marchese Corsi fuori della porta a Pinti presso la querce, come nel gonfalone del lion nero si osserva. Dal Guasconi il detto podere di