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quanto al soggetto possa alla Commedia di Dante paragonarsi. Sarebbe per questo molto desiderabile, come pensava un dotto mio Amico, che diversi valentuomini prendessero, ciascuno nella sua professione, ad esaminare ciò che di bello si ritrova nella Commedia Dantesca, come ha fatto per la Teologia il celebre Padre Maestro Gio. Lorenzo Berti1 Lettore di Storia Ecclesiastica nell’alma Università di Pisa; mentre allora si vedrebbe che Dante era fornito di tutte le cognizioni, le quali potevano aversi in quell’età;2 e come stante la grandezza del suo penetrantissimo ingegno assai più ne sapeva degli altri suoi contemporanei. Non è perciò da maravigliarsi, se i nostri antichi conoscendo di quanta dottrina abbondava il Poema di Dante, e quante belle cognizioni si ascondevano sotto il velame de’ suoi versi, fossero solleciti in procurare, che gli alti sensi della Commedia venissero pubblicamente in volgar lingua spiegati. La Repubblica Fiorentina pertanto con suo Decreto del dì 9. agosto 1373.3 ordinò che si eleggesse uno con pubblico stipendio, il quale avesse l’incombenza di leggere, cioè di spiegare il Poema di Dante. Per questo impiego venne scelto Gio. Boccaccio, che nella Chiesa di S. Stefano presso il Ponte Vecchio il dì 3. ottobre di detto anno in giorno di Domenica dette a far ciò4;

  1. Le sue Lezioni sopra la Teologia di Dante meritavano di vedere la pubblica luce, e per ragione di chi le scrisse, e di quello che contengono, e perciò furono dal nostro Zatta benemerito stampatore ultimamente stampate ed inserite nel fine del Tomo terzo della Divina Commedia di Dante, che ei pubblicò.
  2. Il Matematico Regio Dottor Piero Ferroni, che raccoglie in se grande erudizione scientifica, e letteraria, disse all’Accademia Fiorentina nel 1805. due belle lezioni dirette ad illustrare varj passi della Commedia, dalle quali apparisce di quali e quante cognizioni fisiche fosse Dante dotato.
  3. Canonico Salvino Salvini Prefazione ai Fasti Consolari dell’Accademia Fiorentina pag. 12. e 13. Domenico Manni Part. 1. dell’Istoria del Decamerone cap. 29.
  4. Cronica del Monaldi presso i Deputati nelle Annotazioni al Decamerone pag. 39.