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scritto la maggior parte di essa nello stile di mezzo1. Questa spiegazione certamente è la migliore di quante ne sieno state ritrovate dai nostri Gramatici, ed è sempre appoggiata sopra delle prove molto convincenti2; onde si dee finalmente por termine alle tante contese, che fecero gran rumore nel secolo XVI. intorno al titolo di Commedia imposto al Poema di Dante. Egli finse di avere intrapreso il poetico viaggio, che ci descrive in esso, la sera del lunedì santo dell’anno 1300.3 e di essersi ritrovato nel Cielo nella solennità di Pasqua, la quale in quell’anno cadde nel dì 10. d’aprile4. In questo suo mirabil lavoro, in cui con ragione si espresse di «descriver fondo a tutto l’Universo»5 perchè nel medesimo fece concorrere la descrizione del Mondo, e dei Cieli, i varj caratteri degli uomini, le immagini delle virtù, de’ vizj, de’ meriti, e delle pene, della felicità, della miseria, e di tutti gli stati della vita umana, tanta dottrina vi sparse, che lo Speroni6 non esitò a pronunziare non trovarsi alcun Poema al mondo, che in

  1. Si osservi che alla Dedica a Cangrande della 3. Cantica della Commedia si viene in cognizione non per altro motivo aver Dante professato di essere stato lontano dal suo Poema dallo stile sublime, se non perchè aveva usato il volgare Idioma. In questo luogo per altro accenna che dette il titolo di Commedia al suo Poema per motivo ancora che questo era un componimento, il quale cominciava da cose lugubri, e terminava in cose allegre; la quale spiegazione è riferita anche da Pietro di lui figliuolo nel Commento sopra il primo Canto dell’Inferno.
  2. Il Maffei ed il Fontanini loc. cit. fanno vedere, che altri scrittori usarono d’intitolare le loro opere secondo l’idea di Dante a forma dello stile adoperato da essi nelle medesime.
  3. Ved. Jacopo Mazzoni nel 1. lib. della sua difesa della Commedia di Dante cap. 6. In quest’anno cadde la celebrazione del Giubbileo istituito da Bonifazio VIII. con la sua Bolla in data de’ 21. febbrajo (Manni Istoria degli Anni Santi pag. 2.); al che allude lo stesso Dante per bocca di Casella nel Canto II. del Purgatorio ver. 94. e seg. intorno al qual luogo è da consultarsi l’autore della Storia Letteraria d’Italia Vol: II. pag. 89. e seg.
  4. Vedi il Mazzoni loc. cit.
  5. Canto XXXII dell'Inferno ver. 8.
  6. Nel suo Dialogo della Storia.