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in poco concetto la Commedia1 e che ascrivesse a capital delitto in Dante l’aver biasimato piuttosto i vizi della Patria che la Patria medesima; ma siccome altri prima di me ha mostrato dubitare se simil dialogo possa attribuirsi al segretario Fiorentino2, così non dovranno i pochi nemici di Dante far forza sul dispregio che l’Anonimo autore di quel discorso palesa per il Poeta, tanto più che egli stesso ancora fu astretto di confessare essersi Dante dimostrato in ogni parte «per ingegno, per dottrina, e per giudizio uomo eccellente»3.


§. XVII.

Delle Opere di Dante, e prima del suo libro intitolato
la Vita Nuova, e della sua Commedia.

E per entrare a dire delle Opere di Dante secondo l’ordine del tempo, in cui credo che da esso sieno state composte, in primo luogo dobbiamo far parola di quella intitolata

    poi la vita di Luigi Pulci avanti l’edizione del Morgante fatta nel 1732. in Napoli in 4.° con la data di Firenze, disvelò il nome dell’autor del Dialogo, ch’egli fu Niccolò Machiavelli affermando, senza apportarne alcuna riprova.

  1. Pag. 461.
  2. L’Apostolo Zeno nelle sue annotazioni alla biblioteca del Fontanini Vol. 1. pag. 36. osserva che facendosi in questo discorso pag. 453. menzione del libro di Dante De vulgari eloquentia che non fu noto ad alcuno prima del 1529. nel qual anno il Trissino lo pubblicò volgarizzato, ed essendo morto Machiavello due anni prima cioè nel 1527. ciò, dava ad esso motivo di dubitare se dalla sua penna potesse credersi che fosse uscito uno scritto in cui si ragionasse intorno ad una questione che non era ancor nota. Io poi nel leggere questo discorso non vi ho saputo trovare quella sublimità di pensare, e quella chiarezza di espressione ch’è nelle opere di Niccolò; che anzi mi è apparso lavoro di un’ingegno non molto sublime, nè avvezzo alla precisione, ed alla esattezza del ragionare, perchè le prove che adduce per far vedere che la lingua in cui scrisse Dante fu la Fiorentina non sono nè le vere, nè quelle che potrebbero convincere chi a la tal disputa molto discosta dal gusto di questo secolo, volesse por mente.
  3. Pag. 453.