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148 | memorie |
A mano sinistra vi è quest’altra memoria scritta col pennello, da cui s’impara essere stato restaurato questo Deposito nel 1692. per ordine del Cardinale Domenico Maria Corsi1 Legato di detta Città, e di Monsignor Giovanni Salviati Vicelegato2, le armi dei quali si vedono fra molte altre nella facciata della Cappella:
exulem a florentia dantem liberalissime
excepit ravenna
vivo fruens mortuum colens
magnis civibus licet in parvo magnifice parentarunt
polentani princeps erigendo
bembus praetor luculentus extruendo
praetiosum musis
quod injuria temporum
dominico maria cursio legato
joanne salviato prolegato
magni civis cineres patriae reconciliare
cultus perpetuitate curantibus
S. P. Q. R.
jure ac aere suo
tanquam thesaurum suum munivit,
instauravit, ornavit.
A. D. MDCXCII.
Il Cardinale Valente Gonzaga portò nuovo restauramento a questo sepolcro nel 1790., e lo fece incidere in rame3.
- ↑ Il Cardinal Corsi morì nel 1697. il dì 6. Novembre. Vedi l’illustre Monsignor Guarnacci nel Tom. I. delle sue Vite dei Pontefici, e dei Cardinali da Clemente X. a Clemente XII. pag. 277.
- ↑ Questo fu fratello del Cardinale Alamanno Salviati, il quale si pose in Prelatura appunto perchè era accaduta la morte di Monsignor Giovanni.
- ↑ Negli Opuscoli Calogeriani Tom. XVII. si legge una dissertazione sul sepolcro di Dante d’Ippolito Gamba Ghiselli.
nel Tom. VII. Part. 1. Thesaur. Ital. Petri Burmanni pag. 543. ed Antonio Zatta l’ha riprodotto nel Tom. I. della sua edizione, avendolo preso dal Volume 1. pag. 73. del Magazzino Toscano che si pubblicava in Livorno.