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parla assai svantaggiosamente, la qual lettera per moltissime ragioni è stata come un’impostura di Francesco Doni rigettata, siccome a suo luogo diremo; onde da essa non possiamo prendere alcun lume per fissare il tempo in cui Dante fu da Guido con somma cortesia nella sua Corte ricevuto. Al contrario Girolamo Rossi1, il Marchese Maffei,2 ed altri seguendo il Villani3 parlano di un’Ambasceria sostenuta da Dante presso la Repubblica di Venezia per il detto Guido, ma la pongono molto più tardi, e dicono che nel ritorno da essa se ne morì Dante afflitto dal dispiacere di non aver potuto servire, come bramava il suo Signore, al quale quella Repubblica minacciava di muover guerra. Giovanni Boccaccio e Leonardo Aretino nelle rispettive Vite del nostro Poeta non fanno punto menzione di questa pretesa Ambasceria; ed il primo di questi soltanto scrive, che Guido Novello, il quale era un gentil Cavaliere, e che ne’ liberali studj essendo stato ammaestrato, i valorosi uomini, e particolarmente quelli che per scienza gli altri avanzavano, sommamente con ogni distinzione onorava, con replicati inviti aveva chiamato alla sua Corte il nostro Dante, e che egli trattenuto dalla di lui cortesia, ivi per alcuni anni, cioè fino all’ultimo de’ suoi giorni se ne era stato, della protezione di un così grazioso Signore felicemente godendo. Non credo adunque d’ingannarmi, se mi vado persuadendo, che a Ravenna si conducesse il nostro Dante nel 1319.

    erano quattro versi composti da Dante Allighieri, quando venne Ambasciatore per i Signori di Ravenna, i quali versi posti sotto d’una pittura rappresentante il Paradiso, dicevano:

         L’Amor che mosse già l’Eterno Padre,
              Per figli aver di sua Deità trina,
              Costei, che fu del suo figliuol poi madre,
              De l’universo qui la fa Regina.

    Questi versi con la pittura andarono male nell’incendio probabilmente del detto Salone, seguito l’anno 1557. nel Principato di Sebastiano Veniero il glorioso.

  1. Hyeronim. Rubens. Hist. Ravennatum lib. 6.
  2. Degli Scrittori Veronesi loc. cit. pag. 54.
  3. Lib. 9. cap. 125.