Pagina:Memorie per servire alla vita di Dante Alighieri.djvu/140


di dante alighieri. 133

pare che escluda in quel tempo un tal viaggio1. Ma se vero è, come sulla fede del mentovato Filelfo si disse di sopra, che Dante fosse dalla Repubblica Fiorentina inviato Ambasciatore al Re di Francia, può ben’essere, che nel tempo che colà si trattenne, per non passare in ozio i suoi dì, concorresse con gli altri a sentire in quella celebratissima Università2 le lezioni di tanti chiari soggetti che in essa insegnavano3; e che ivi si esercitasse a disputare secondo il costume sopra le questioni che venivano da quei Professori proposte; e secondo un tal supposto è probabile che allora egli conoscesse quel Sigieri celebre maestro di Logica, di cui parla encomiandolo nel X. Canto del Paradiso4; o che sotto di lui si applicasse ad imparare profondamente questa Scienza, la quale costituiva in quel tempo la maggior parte del sapere umano. Vi fu chi messe in dubbio che Dante sia stato a Parigi5, ma

  1. Il Villani, il Boccaccio, Benvenuto da Imola, Giannozzo Manetti ed altri asserirono egualmente che Dante fu a studiare in Francia; ma in qual tempo non vi è sicurezza, e può bene essere che studiasse a Parigi quando vi fu Ambasciadore del nostro Comune. Il Manetti ed altri parlano di due gite; ma che Dante non facesse il viaggio di Parigi dal 1308. al 1311. me lo fa credere la speranza ch’egli aveva di tornare nella Patria, per cui non stimo che tanto da essa si volesse allontanare per non perdere alcuna di quelle occasioni che gli si fossero affacciate, tanto più poi che come si avvertì, Arrigo VII. subito che fu eletto Imperatore nel detto anno 1308. dette promessa di portarsi senza indugio in Italia. Da ciò fin d’allora doveva lusingarsi Dante di rientrare in un modo, o nell’altro in Firenze, e piuttosto che agli studi, ai suoi domestici interessi era tempo che applicasse.
  2. Alla detta Università fino dal XI. secolo concorrevano gl’Italiani per apprendere le scienze, che colla fondazione della medesima aveva, per così dire, Carlo Magno fatte rinascere nella Francia. Ved. il Muratori Antiquitat. medi aevii Tom. III. Disser. XLIV. La fama per altro di questa Università si è sempre mantenuta, ed in essa sono sempre fioriti grandi uomini principalmente nella Teologia. È da vedersi C. F. Boulay nella sua voluminosa Storia della stessa Università, impressa in 6. Tomi in foglio, Parisiis apud Franciscum Noel in via Jacobaea a. 1665.— 1670.
  3. Vedi il Volume III. di detta Storia.
  4. Vers. 136. e seg. Di esso non ho trovato che ne parli il Boulay nel suddetto Vol. 3.
  5. Pietro Bayle nel suo Dizionario. v. Dante nota K.