ed ora con finzioni1, ora con offendere scopertamente la sua persona2 tanto si adoperarono, che il dì 9. di Giugno del 1304.3 senza avere nulla operato per la pace, fu il Cardinale costretto a lasciar Firenze in gran confusione4. Andò tosto Niccolò a ritrovare il Papa in Perugia, e poco appresso vi vennero ancora molti Capi della fazione dei Neri che governavano Firenze, o fosse per iscusarsi volontariamente del cattivo trattamento fatto al Legato5, o perchè Benedetto gli avesse obbligati a portarsi da lui, per rendergli conto di ciò che era seguito6. In questo mentre i Bianchi fuorusciti pensarono di tentare l’ultimo sforzo per riacquistare la loro Patria. Invitarono adunque nascostamente tutti quelli del loro partito per essere in un giorno determinato in un certo luogo, e (senza saputa dei Neri che erano in Firenze) in numero di 16007 uomini d’arme a cavallo, e 9000. pedoni, arrivarono alla Lastra, luogo distante due miglia dalla città per la parte di tramontana. È facile a comprendersi in quale spavento si trovasse Firenze, e quei principalmente, contro dei quali
- ↑ Da Dino Compagni lib. 3. pag. 59. si ha che i Neri procurarono di allontanare di Firenze il Cardinal Legato, facendo finta che bisognava assicurarsi di Pistoja avanti di rappacificare le fazioni di Firenze.
- ↑ Dopo essere stato il Cardinal Niccolò a Prato ed a Pistoja senza frutto, ritornò in Firenze, ma di quì dovette ben presto partire, perchè i suoi nemici senza far conto del carattere che egli sosteneva, offesero la sua stessa persona, siccome narra il Compagni pag. 62. Se meritasse il Cardinale simil trattamento da’ Fiorentini, lasciò che altri ne giudichi, mentre io non so fare altro che compiangere le triste vicende della mia Patria.
- ↑ Dino Compagni loc. cit. pag. 62. Il Villani dice che il Cardinale si partì di Firenze il dì 4. dello stesso mese.
- ↑ Ved. il Villani lib. 8. cap. 71. e Dino Compagni loc. cit.; i quali narrano i mali che successero in Firenze dopo la partenza del Cardinale.
- ↑ Così dice Dino Compagni lib. 3. pag. 64.
- ↑ Giovanni Villani lib. 8. cap. 72.
- ↑ Giovanni Villani lib. 8. cap. 72. Dino Compagni dice, che gli uomini d’arme a cavallo erano MCC. Questa diversità ne’ numeri non si deve molto apprezzare, perchè ciò può esser nato da chi trascrisse i Codici.