sero allora in Firenze, e come con gran dissimulazione andasse procurando il detto Carlo di scacciare dal governo della Repubblica non solo, ma dalla Patria ancora i Bianchi, perchè si sospettava che costoro fossero in cuore Ghibellini; lunga cosa sarebbe il distesamente narrarlo, tanto più che di tutto questo una sincera, e patetica storia ce ne ha lasciata il nostro Dino Compagni, il quale fu presente, ed ebbe mano in ciò che allora accadde1. Or Dante, come si disse, avendo con altri suoi compagni nel Priorato impedita la venuta in Firenze di Carlo, dopo che egli a dispetto loro vi fu arrivato, e che cominciò a portarsi in modo da far comparire il mal’animo, che nutriva contro i Bianchi, essendo stato eletto per potestà messer Cante Gabrielli da Gubbio2, fu lo stesso Dante mandato in esilio, e condannato in pena pecuniaria. La via del dar bando fu questa, al dire di Leonardo Aretino «legge fecero iniqua e perversa, la quale si guardava indietro, che il Potestà di Firenze potesse, e dovesse conoscere i falli commessi per l’addietro nell’ufficio del Priorato, con tutto che assoluzione fosse seguita». Ed in vero nella sentenza di detto messer Cante del dì 27. gennajo 1302.3 apparisce che ex
- ↑ Si avverta per altro, che quantunque Dino si dimostrasse Guelfo, non ostante è stato creduto che in cuore pensasse altrimenti (Lettera dello Stamp. nell’Ediz. di Firenze del 1728. pag. 14.). Per altro nella sua Storia compianse amaramente le disgrazie della sua Patria, ed il mal talento d’alcuni suoi cittadini, i quali per gare private accesero un fuoco, che andò a divampare in un’aperta rottura.
- ↑ Questo era stato Potestà di Firenze nel 1298. (Annal. di Simone della Tosa); e al dire di Dino Compagni lib. 3. pag. 69. fu Capitano dei Fiorentini nel 1305. all’assedio di Pistoja. Il Villani per altro lib. 8. cap. 82. chiama questo Capitano messer Bino de’ Gabbrielli, e le Storie Pistoiesi pag. 35. messer Bino d’Agobbio. Il detto Dino dice lib. 1. pag. 43. di Cante, che nel tempo del suo governo il quale principiò su’ primi di novembre 1301. «riparò a molti mali, e a molte accuse, e molte ne consentì».
- ↑ Il Villani lib. 9. cap. 135. pare che dica, Dante essere stato cacciato con gli altri Bianchi nel 1301. ma della detta sentenza chiaramente apparisce che ciò è falso. Ci maravigliamo per