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Cerchi1, benchè avesse per consorte una della casata dei Donati,2 che una tal venuta in Toscana di Carlo poteva apportar danno ai Bianchi, ai quali il Pontefice Bonifazio VIII. mostrava bene di esser contrario3, e a tutta sua possa vi si oppose4, benchè inutilmente, come fra poco vedremo. In questo mentre essendo tornati alcuni della parte bianca dal loro confine, gli amici dei Donati si radunarono nella Chiesa di S. Trinità, perchè dispiaceva loro di veder rimessi nella Patria quei cittadini, che odiavano come nemici, quantunque membri di un medesimo corpo, ed ivi risolsero di usare ogni mezzo per rovinargli. La Signoria mal volentieri sofferse un tal fatto, e per punire quei che avevano maneggiata la con-

    andò in collera e fu sul punto di proibire la lettura di quel Poeta; ei la spaccia per calunnia, ma che tale sia, ha lasciato di provarlo, lo che far doveva, la storia non essendo dimenticata dai suoi ancora.

  1. L’amicizia che passava fra Dante e Guido Cavalcanti implacabile nemico di messer Corso Donati, e de’ suoi, come si vede nella Storia di Dino Compagni lib. 1., potè far sì, che il nostro Poeta aderisse più tosto al partito dei Cerchi, che a quello dei Neri; ed è probabile che Dante fosse uno di quei giovani, i quali al dire di Dino loc. cit. pag. 20. aveva il Cavalcanti inanimati contro messer Corso. Imperciocchè essendo stata la sua famiglia della fazione Guelfa, pareva che Dante dovesse più ai Neri, che ai Bianchi attaccarsi, con i quali tenevano tutti i Ghibellini. Si osservi poi che Dante non parlò nella sua Commedia con disprezzo della casata dei Cerchi, come alcuni pensarono, ma che anzi ciò che ne dice ridonda in loro decoro. Cionacci Vita della B. Umiliana part. IV. cap. IV. § 23. e 24.
  2. Io non ho potuto fin qui scoprire se stretta parentela vi fosse fra la Gemma Donati moglie di Dante, e messer Corso, ma certamente non pare che Dante avesse alcun riguardo all’affinità con i detti Donati, e quindi l’alienazione dalla moglie.
  3. Perchè sapeva il Pontefice che la maggior parte dei Bianchi era composta di Ghibellini, ed in conseguenza di suoi nemici; o almeno perchè messer Corso Donati con altri suoi amici gli faceva credere che la parte Guelfa periva in Firenze. Dino Compagni lib. 1. pag. 23.
  4. Nella condanna di Dante, che noi accenneremo più sotto, si dice espressamente, che egli avea contraddetto alla venuta di Carlo in Toscana.