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3oS MUMMIA V.CIZrAKA

dare autorii^ al mio parere, io proporra in esempio la sola nostra lapide bilingiic che i dogeneri Tebani, ai tempi deiruUinia Cleopatra e di Toloiueo Cesarc figlio di lei, voUero coUocarc ncl loro maggior tenipio, (|iicUo detio era di Karnnc, per onorare la incmoria di un loro benemerito inagistrato. Si giovarovio percio di i«n anticd cippo già dedicato alle principali divinita dclla Tebaidc, Ammone, e iMandu-Ri, ed intagliato con niolta diligcii/.a ne’ migUori tempi deir arte; e radendo dalla sua superficic, alia manicra de’ palimpsesti, e quelle figure che non facevauo al loro intento, e I’ antica scrittura gerogliiica, della quale si vcdono tuttora le tracce, vi soslituirono altre iscrizioni, ed alire figure scolpile sullo stile d’ allora. La rozzezza di quesli secondi inlagii, e lo stile accurato <Je’ più vetusii giovano a fare iu qualclie modo palese il dilFerente stato delle aril nelle due eta.,

Queslo stesso monumenlo ci fa ancora vedere come in tulti 4 tempi, ed in tutli i luoghi gli uomiui trovarono opportune di convertire nei loro bisogni le operc dei loro anlccessori. Cosl i pilt anticlii edifizi di Tebe, e lo stesso gran tempio di Kainiac, vedonsi anch’ oggi costrutti coa materiali che aveano già fatto parte di piA anlichi edifizi, anteriori probabilmente alle mine dei Re Paslori. Cosi i Romani resero magnifica la tore citta cogli obelischi, ed altri moniimenti delle piii celebri dinastie dell’ Egitto, e colle spoglie della Grccia e dell’Asia. II gran Gostantino, in tempi meno da noi i-imoti, innalzava nuovi templi al vero Dio colle mine di cpelii del gentilcsimo. I Goti, e gli architetti italiani de’ bassi tempi non adoprai’ono nella fabbrica dcgli scorretti loro edifizi altri marmi, ed altre colonne che quelle delle eta precedenti; ed a noi pure nan displace talvolta far risparmio d’ opera e di danaro, rovinando g(i avanzi venerandi dell’ antichita, per impiegarli nelle mescbine costruzioni de’ nostri giorni. ( i.)

(1) Non sono passati che pochi Iiislri dacchi^ sullt- spondc dc) ni.ir Tirreno lorrcgg’iaTa aDcora robusU e bcu couscrvaU una piccoki forlczza, iunahata ucU’aniio 1171. dai Cuiualt

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