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sepolcrall, convcrrebbe credere chc presso di loro nou fosse nolizia alcuna ne della prospettiva, ne dello scorclare, ne del chiaroscuro. Dobbiamo pero auJare molto a rilento nel dar questo giudizio, perclie sui papiri di questa R. coUezione non mancano alcuni saggi di vera pittura, dove i colori digradati si vedono sfumare, e foadersi insieme con assai buon garbo. Si pub quindi ragionevohnente supporre che anclie iu quest’ arte, quando n’ era inestieri, molto pii!i in li s’ estendesse il loro sapere; essendo cosa assai difllcile a comprendersi come un popolo che fu capace di tante opere prodigiose, iiella sola arte del dipingere sia rimasto neiriiifima mediocrila, e stazionario per venti e più secoli.

Della scultura architettonica e di decorazione’, all’incontro, della plastica, e dell’ arte fusoria, ollre i monumenti sepolcrali, si sona conservate moltissime altre opere d’ ogni genere, cioe figure di animali, ornati, armi, strumenti, utensili ec., le quali opere mauifestano abbastanza che in queste arti rimaneva agli artefici assat piu di liberta che non nell’esercizio della staluarla, e della pittura, potendosi quelle piii frequentemente esercitare in lavori destinatii agli usi domestici, affatto iudipendenti dalle leggi, e dalla religione. Anche nella statuaria, paragonandone i monumenti delle diverse eta, si ravvisano chiaramente, nel suo proprio stile, i periodi dello^ splendore, e quelli della decadenza, a seconda delle vicende prospere od awerse della nazione. Nulla pero si puo dire con certezza intorno al valore delle sue prime opere, perche nessuna di esse e giunta fino a noi. Le pii antiche sculture egiziane che si -conoscouo, segnano già per poco l’ apice della maestria cui pole elevai’si quell’ arte sulle sponde del Nilo. Tale e la statua del Re Osimandia, che forma uno de’ piii belli ornamenti di questo reglo museo. In questo colosso pero le estremita inferiori non stanno in proporzione coUe altre parti della figura, come ho già altrove notato. Questo errore non si dee già attribuire all’ignoranza dell’ artefice, che ha dalo si buona prova di se nel rimanente dell’ opera; ma si bene all’ asprezza della pietra iutoUerante di slaccamenti^ e