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274 mummia egiziana

aggiungere all'ultimo mese di ciascun anno cinque giorni, detti perciò epagomeni dal verbo greco ἑπάγειν aggiungere, intercalare. Ma non s'avvidero allora que' Sapienti che l'aggiunta di soli cinque giorni non era sufficiente a ridurre a una perfetta corrispondenza l’anno civile coll'anno solare. Fu d’uopo che dopo molti secoli Giulio Cesare, sull'avviso dell'astronomo egiziano Sosigene, ogni quarto anno prolungasse di un giorno il mese di febbraio; e gli astroiiomi alessandrint, imitando probabilmente il suo esempio, conseguirona dopo di lui il medesimo elFeito aunaentando parimente, ogni quarto anno, di un sesto giorno gli epagomeni. Quindi il prtncipio del loro primo mese, che avea nome del loro dio Thoth, il qual inese negU anni ordinari corrispondeva al di ventinove del mese I’omano di agosto o sestile negli anni bisestili, veniva a cadere nel giorno spgiiente. Cosi, scnza rinunziare alia nazionale loro maniera di dividere l’ anno, gli Egiziani ebbero modo di unifonnarsi alle saggt6 innovazioni, ed agli usi dei loro conquisfatori. (r)

L’ iscrizione della nostra mummia termina coU’aposlrofe Eut^v;(£! j la quale lin presstJ a poco lo stesso significato die il Qt/.pijst (s), con cui finisce l’ epitafio di Senchonsis. Ambedue sono dirette al defunto, e corrispondono al tiostro modo di dire: Ew’wa, fa coragglo, sta di buon aniino. Ambedue sono consentaiiee alia teologia degli Egizi circa lo stato fnturo delle anime, e sono la di« chiarazione di quelle speranze, di quel desiderio, che solo rimane a consolaziOne de’ superstiti, ch^ a nuovi e pli\ felici destini sieno cliiamati morendo i cari loro.

Gli Egiziani soleano risguardare i loro palazzi, e le loro abitazioni non pill die come slanze di pellegrini che non fanno che passare suUa faccia della terra: ma davano il tilolo di eterne e permanent!

iexx fjLtiaiv eirayouai, xai Tovra rS,Tpona, riv hicaiaio’ xi/xXo)" ayctni.Mftvso’. Diod. Sic. BibUoth. Lib. I. §. 5o.