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del cav. di s. quintino 259

furono vendute dal sig. Lebolo al generale prussiano Conte Minutoli: ma queste, per quanto ne fui assicurato, nel transitare da Alessandria in Europa, perirono sulle coste inospitali dell’Affrica, con molte altre cose rare raccolte in Egitto da quell’Erudito. Il sig. Cailliand ebbe quella di cui si e già parlato; ed un’altra finalmente rimase presso il sig. D’Anastasi Vice-Console svezzese in Alessandria; la quale, s’io non erro, dee essere quella stessa le cui epigrafi, copiate cola da M.r Grey, furono poi comunicate al publico per cura della Società egiziana di Londra nello scorso anno 1823.1

Le iscrizioni greche degli accennati sarcofagi sono ora in parte conosciute, e saranno qui da me nuovamente riferite ad illustrazione del mio argomento. Delle rimanenti mummie trovate dal sig. Lebolo in quel medesimo sepolcro, alcune furono da lui sparate colla speranza che potessero contenere qualche papiro od altra cosa preziosa. Una rimaneva ancora intatta presso di lui, in Trieste, sono ora pochi mesi; ed è quella, come dissi, di forma ordinaria egiziana, e la più bella di tutte in quanto al merito delle sue pitture. Due altre finalmente passarono pure nel museo del Cav. Drovetti, ed ora conservansi anch’esse in questo regio gabinetto.

Queste due mummie, fra le tante che fanno parte di questa doviziosa raccolta, sono fra quelle poche le quali, avendo avuto la sorte di sfuggire la carnificina degli sciorinatori del lazzaretto di Livorno, quando in mal punto arrivarono colà, sono giunte fra noi assai meno malconce delle altre. Sono fatte con doppia cassa; l’interiore ha forma egizia, l’altra è quadrata; tutte sono coperte di geroglifici, ed ornate, sopra un fondo bianco, di figure a più colori, ma di uno stile ben inferiore di merito, e diverse da quelle delle pitture che si vedono sulle mummie de’ secoli precedenti. I loro cadaveri sono fasciati con tela rossa, ed erano coperti superiormente con una bellissima reticella fatta di cannoncini di smalto di

  1. Hieroglyphics collected by the ægypt. Society. Londou 1823. pl. 35.