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248 colosso egiziano

Etiopi, de’ Persiani, de’ Greci e de’ Romani, stranieri affatto alle dinastie precedenti, ed a quella nazione; il genio della loro scultura, che non è da confondersi con quello dello arti presso le altre nazioni, le quali spesso rinnovavano le statue pel solo motivo della loro eccellenza; finalmente la grandezza colossale dei monumenti, la difficoltà medesima del lavoro in que’ durissimi macigni, tutto concorre a rendere meno fondato ogni dubbio che si voglia muovere intorno all’età remotissima, alla quale io credo che appartenga la nostra statua d’Osimandia.

Dopo tutto ciò ecco le conseguenze che sembra a me di poter dedurre dalle cose fin qui ragionate. Io sono di parere primieramente che il maggior colosso di questa regia collezione sia senza fallo una delle più antiche e più belle opere della scultura egiziana che sono in Europa; che la sua età si pub stabilire circa il secolo ventesimo terzo prima dell’era volgare; e che pare non vi sia luogo a dubitare essere quello veramente un simulacro di Osmandua ovvero Osimandia, Re della dinastia detta decima quinta da Manetone. Conchiuderò ancora, che essendo quella statua, come ciascuno può giudicare per se medesimo, una delle opere meglio condotte nello stile pretto egiziano, benchè non perfetta ancora, è in errore chi crede ravvisare sotto il dominio de’ Greci o de’ Romani l’epoca migliore della scultura in Egitto. Io considero anzi que’ tempi come il periodo del decadimento, e corruzione; perchè allora in maniera nazionale, senza convertirsi intieramente alle grazie dell’arte greca, perde invece gran parte del primitivo maschio e grandioso suo carattere, il quale, presso un popolo che in faccia alla Storia non fu mai nè barbaro nè bambino, ebbe per solo modello la natura nelle prime età del mondo. Quell’epoca migliore si dee cercare nei mentovati più antichi monumenti di quel paese, e si perde nell’oscurità de’ secoli anteriori ad ogni storia profana.

Presento nella seconda tavola qui unita tutte le leggende della nostra statua colossale, copiate o calcate da me con ogni diligenza;