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del cav. di s. quintino 247

nome del nostro eroe, ogni ragione vuole che si creda opera della sua medesima età.

Nell’esame delle cose dell’Egitto, perchè non paia incredibile l’antichità assegnata loro dagli Archeologi, la quale forma spesso il pregio migliore di esse, conviene por mente che tanto i monumenti più delicati che furouo riposti in que’ sepolcri, dove nè aria, nè umido, nè insetti potevano aver accesso, quanto i più robusti che, prima di essere distrutti o malconci dalla mano dell’uomo, ebbero la sorte di rimaner coperti dalle sabbie della Tebaide, non v’è ragione che loro impedisca di conservarsi intatti nell’essere loro per uno spazio immenso di tempo. Di fatto in questo regio museo non le sole statue colossali dei Monarchi più rinomati della diciottesima dinastia, anteriori o contemporanei ai tempi di Mosè, fatte di granito o di basalte, ma moltissimi fra i monumenti stessi più dilicati e fragili, come i vetri, i papiri, le figure in cera, in legno, in tufo, in terra cotta, le tavole medesime dipinte sono quivi tuttavia un prodigio di conservazione, e(l un argomento perenne di meraviglia in chi, trasportandosi col pensiero alla loro origine, le esamina attentamente.

Si dirà che il nostro colosso, non meno che le statue dei mentovati Faraoni, possono essere state loro innalzate a titolo d’onore dopo la lor morte, in tempi assai meno rimoti di quelli in cui vissero le persone effigiate in esse: ma io soglio rispondere a chi la pensa in tal modo, che quando presento un monumento scritto il quale, e per la maniera del lavoro, e per la sostanza ond’è fatto, e per le cose rappresentate, nulla ha in se stesso che ripugni all’età che gli viene assegnata, è dovere dell’opponente di provare che io sono in errore, e che quel monumento non appartiene veramente al tempo cui si riferisce la sua iscrizione. Che sarebbe della scienza delle antichità se fosse lecito di proporre simili difficoltà, senza munirle di validissimi argomenti? A ciò si aggiunga che presso gli Egizi la rinnovazione di tante dinastie, quasi tutte fra loro d’origine diversa; i successivi governi de’ Pastori, degli