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242 colosso egiziano

della decima ottava dinastia, fino a Psammetico i. ed a Necno Re della dinastia vigesima sesta, come dalle loro medesime leggende, colà tuttora esistenti, risulta chiaramente.1

Ora, avanti del primo Amenofis che pose fine alla lunga dominazione dei Re Pastori, nessun altro principe egiziano, ricordato dalla storia come operatore di cose magnanime, si conosce, cui si possano attribuire quegli edifizi antichissimi, se non al grande Osimandia, Re della decima quinta dinastia, che fu pure diopolitana, ed ebbe la sua dimora in Tebe. Il nome di Mandui a lui solo può convenire, ed è senza fallo la voce radicale del nome intiero di quel Faraone, terminata alla foggia dei greci scrittori, i quali rare voile ci hanno tramandati i nomi egiziani quali erano veramente pronunziati in quella contrada, od almeno senza alterarli colle desinenze, e coll’ortografia propria della loro lingua. Di fatto in quante maniere diverse non hanno eglino scritto il nome di Ramesses il grande, sesto di tal nome, tanto celebrato in Asia e nell’Affrica per le sue vittorie?

Della decima quinta dinastia nulla altro sappiamo dagli abbreviatori di Manetone, se non che ella tenne lo scettro dell’Egitto per lo spazio di dugento cinquant’anni. Ma se noi seguiteremo quello storico nazionale nei computi che ci ha lasciati sulla durata delle altre dinastie che vennero subito dopo la decima quinta, fino al principio della decima nona, vale a dire fino all’eta di Sesostri, noi troveremo che esso regnò otto in nove secoli prima di quel conquistatore, circa ai tempi di Abramo, poco meno di due mila e trecento anni prima dell’era volgare.2

A questa xv dinastia, o, se così piace, al principio della xvi seguente, è forza annoverare il Re Osimandia, se non si vuole smarrire ogni via nell’oscurità de’ tempi favolosi che precedono quelle dinastie medesime; oppure se non vogliamo ascriverlo, contro

  1. Champollion. Systeme hierogl. pag. 242. 243.
  2. Saint-Allais. Art de verifier les dates, pag 80