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226 notizia di un manoscritto

e per riempire i vuoti lasciali negli a linea, anche questi in oro sopra fondo rosso, ed azzurrO.

II gusto poi tanto delle Lettere Iniziali, quanto di questi fregj pende a quello, che dicesi volgarmente Gotico, il che dà a divedere che fu opera di miniatore Francese, e non già Italiano. In fatni, non ostante che, il Vinci, ed il Cellini, e que’ tanti Artisti Italiani chiamati in Francia da quel gran Fautore delle Belle Arti Italiane, il Re Francesco I, si adoperassero cotanto per isbandire 1a barbarie Gotica, si durò lunga fatica a porre suUa buoua strada i callijirafi, ed i niinialori Fraiicesi. Ad ogni modo clii lavoro attorno a quel libro ornatissimo, non si dipart\ dal gusto e daU’antica pratica di qiiell’Arte, che alhuninare chiamasi in Pavigi, coine diceva Dante parlando do’ tempi suoi; e quando era nuovo e pulito, c nella sua pcrfetta integriia non dovca disconvcnire ad una inano eziandio Regale.

Di fatto, non solo ei’a questo galante Manoscritto proprio del sopraccennato Re Francesco I., ina cio che da palesementc a divedere quanto caro gli fosse, si e che seco in gucrra lo reco, cose tutte che render debbono preziose quelle reliquie (che ben ci e forza al presente di chiamarlc tali), che ancora ce ne rimangono. Non lascia dubitare di quanto qui si asserlsce la Nota in Lingua Spagnuola di carattero anlico, che, per buona sorte si legge tuttora uella prima facciata del Manoscritto, la quale si e ia segucnte:^: « Este Libro fue del Rei Frañ de Francia, el qual fue preso En « la Batalta. . Pavia arra es de Don P. de Vargas Gou de INovai’a (t por su MA ^. E peccato, che questa Nota non contenga pure H tempo preciso, ed il raodo in cui D. Pietro di Vargas lo acquisto. Forse polr:\ cssergli stato i-egalato da quel Girolamo Britonio Poeta, o piuttosto Verseggiatore Italiano, che sappiamo che si irovo alia Battaglia di Pavia (lontano pero dal pericolo a custodire il bagaglio), e che dopo la sconfitta de’ Francesi attese ad ordinare le Accrd°"B. adie Scritture del Re Francesco trovate tra le spoglie, e che usava coi

SrirDfc di Torino /^ 1. . I ^. ^

vui. i;. p. a»i. orandi specialmente Spagnuoli, come altrove si e accennato.