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146 | osservazioni |
conosciuti. Che prezioso esser dee ciò che può accrescere il nostro sapere intorno all’antico stato delle proprie contrade; dove così rari s’incontrano i monumenti de’ secoli passati, che son quasi per asserire essere il Piemonte quella fra le provincie d’Italia che meno delle altre ne ha potuto conservare.
Ma veniamo alle nostre osservazioni. Fra i pochi avanzi d’antichi edifizi, che si vedono ancora sparsi sul terreno dov’era altre volte la città sopradetta, il più degno d’attenzione è il Montone della Pieve, così detto perchè le macerie di quella fabbrica, coperte ora di rovi, e di misere piante, presentano l’aspetto di un monticello.
Ridotto a tal condizione quell’edifizio, non era certamente agevole cosa il definire qual fosse stato l’essere suo primitivo, ed a quale uso fosse destinato. Quindi da taluno fu creduto un tempio; altri volle che fossero quivi le terme de’ Libarnesi, e ne diede sì magnifica descrizione da far ricordare quelle di Tito, o di Caracalla.
Ora pero che quell’ammasso di ruine è stato in un suo lato alquanto scoperto dalla terra che lo ingombrava, per valersene nella costruzione della nuova strada di Genova, parmi non vi sia più luogo a dubitare essere stato quello altre volte un vero teatro. Edifizio per verità assai mediocre e per la sua mole, e per la maniera degli ornamenti, e per la qualità de’ materiali, ma di solida, e bastevolmente regolar costruzione. L’intiera sua circonferenza non mi sembrò maggiore di cencinquanta metri. Vedi la tav. I. n.° 1.
Sussistono tuttora, e facilmente si possono ravvisare intorno intorno le tracce de’ suoi ambulacri, come quelle dei cunei, delle precinzioni, della scena, e dell’orchestra. Ed osservando certi archi che sono colà sepolti fino all’imposta, sembra che la porzione della fabbrica che si vede, e sta sopra il livello del circostante terreno, non sia che il secondo ordine de’ portici, essendo il primo ancora sotterra.
Le basi de’ pilastri che reggevano i portici, gli stipiti, gli architravi, i sopraornati, le scale che lateralmente mettevano alla scena