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di costanzo gazzera 133

pill liiTiga, di TenlQtto (.ligili, clie pole esserc \a sacra omatemaiica, U"uale al minuto terzo di iiu meridiano. Di fatlo, a clii bene esamini il metro stesso ottimaMcnle conservato in ogni sua parte, s’ accorgera di leggicri dell’ esalla verila della conghiettura; die ove terminano i ventiqtiatlro digili, o i sci palmi, ivi iucoroincia, o meglio, fmisce la divisione di un’ altra mistira non aliquota alia prima. Oltre di die, i segni geroglidci indicanti il cubito regio (fig. 2.) si ritrovano situati al principio della divisione per ventiquattro, siccome lo sono pure su quelle del signor Nizzoli, il quale non c lungo die disei palmi; ne si sarcbbe tralascialo di ripelerli all’ altra eslreinila, se la vera lungliezza del cubito regio Egiziaiio fosse slata, non già di venliqualtro, ma si bene di ventolto intieri digiti.

Un’ esalta descrizione di esso non enlra nel piano del presente scritto. Tie quindi sara da me renduta ragione del divers! segni geroglifici indicanti le division!, ne della coirispondenza di ciasciiu iiumei’o, con le principal! divinita Egizie distintamente iiotale nel metro, ne infine delle molte altre cose o considerazioni, die coll’ altenlamente esaminare e studiare i segni e le leggende geroglificlie si potrebbero ricavare; die di una parte già discorse, e con somma dottrina ed eleganza il signor Champollipn Figeac, in un recente scritlo pubblicato nell’ opera periodica, il bollett’mo del signor Ferussac, e dell’ altra vorri, spero, parlare quaiido chc sia il suo dcgno fratello, ed ospite nostro, il celebre Champollion Minore.

Solo aggiun(»er6, die per una slngolarita tutta propria del nostro Museo, nel quale moUi oggelli, ora separali, vennero di certo scavali nel raedesimo silo, e facevano immancabile parte di uno stesso monumento, mi venue fatto di riconoscere che Ire divers! pezzi di un qnadro di pietra calcare blanca, con figure benissinio disegnale e dipinte, non fovmarono in origine die un medesimo side morluaiio spezzalo poscia e diviso, e che esso probabilissimamenle apparlenne alia persona stessa, al ciii lato venne ritrovaU) il iiostr’