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130 monumenti geroglifici

questa ultima supposizione. Già abbiamo indicata la sfinge femmina in abito regale, e figurata nell’atto di proteggere la regione inferiore, accanto alla quale era un cartello reale di regina chiamata Tmau-h-mot. È notabile, e per quanto pare, verissima, l’osservazione del chiarissimo Champollion, il quale mi affermava che mai, per simile sfinge, la quale era l’emblema della forza insieme e dell’intelligenza, si sarebbe potuto indicare altri, fuorchè chi avesse regnato sull’Egitto: e badate, mi diceva, come in tanta moltiplicità di regine mogli dei re Faraoni, che pur s’ebbe occasione di figurare sui monumenti, la regina Ari, per cagion d’esempio, moglie del gran Sesostri, la regina Taia sposa di Amenofi Memnone, e la madre Atari moglie di Amenoftep dalla quale discese tutta la gran famiglia dei re della diciottesima dinastia, nessuna mai venne, per quanto io sappia, figurata in forma di sfinge, emblema riserbato per i soli Principi regnanti. Lo scorgerla quindi ivi scolpita unitamente al nome di donna regale, indica per se sola, che una tal donna fu regina non solo, ma regina che amministrò l’impero d’Egitto. S’aggiunga, che a lato della statua muliebre, seduta accanto di quella del re Oro, è un resto di leggenda unitamente al cartello della stessa regina la quale dice: (tav. 12. fig. 1.) (Tmau-h-mot) amata da Iside gran Madre Divina vivificatrice per sempre: questo nome adunque, e que’ titoli paiono significare che quella stessa Tmau-h-mot, la quale è ivi indicata sedere alla sinistra del re Oro, non sia diversa dall’altra, che nello specchio del lato sinistro del trono venne simboleggiata sotto la forma di sfinge. Di più, nel decreto s’ordina l’erezione di una statua al re, unitamente ad un’altra per la figliuola sua (lin. 15), senza che mai si faccia menzione in esso della sposa del re: ed essendo manifesto, per l’iscrizione di Rosetta, che contemporaneamente agli onori decretati per i re defunti, se ne ordinavano pure pel principe regnante; sarà chiaro, che il decreto venne promulgalo nel regno del successore, al quale, unitamente al defunto, si deferisce l’onor della statua: che questo successore del re Oro non fu altri che la sua figliuola, la quale