tutti dell’antico Egitto, che un ostinato silcnzio di piik ell diriotlA
sccoli avevanc pcrsuasl ilovcr riraancrc perpctii.’iniL’nle iniili; iie
ibi’a mcraviglia, sc sUijiili essi slcssL dell’arclii’c e della fclicili del
«uovo Edipo, spogliando a riguardo di lui la pristina reiiilenza
e ritenutezza rispoiidessero facil’i e corlcsi alle dotte e discrete
domande. Coiiscgueuza di (jucslc fu I’ imparare per la prima volta
r etu di cotesti massi archileltonici, cd il poterli con certezza
disporre in una quasi serie cronologica, per cui venne ribassata a
tempi posteriori d’ assai l’ epoca d’ alciuii fra essi, che la forma y
la qualita delle sculture, l’ apparenza di vetusta, e piii di quesle
r universale consenso dei dotti avevano rialzati alia più riniota e
favolosa antichita. Non e quindi senza una viva e singolar
compiacenza che, grazie al Gharapollion, ne vien dato di Icggerc in
distinti cartelii di quegl’ immensi sontuosi edifizii, i quali alzano
tuUora la maestosa fronte ^ e rompono soli il perpetuo silenzio delle
arenose solitudini della Tebaide, i nomi di presso che lutti i re
Lagidi, e degli Imperalori, che a cominciar da Augusto siuo a
tutta r eta degli Antonitii ressero l’ irapero Romano. Ne gli stessi
obelisciii i quali ornamcnlo uu tempo di MemC, o di Tebe,
seguendo la fortuna di Roma, vennero ad abellire la capitale del
moudo reslarono muti; die il Barberino ci manifesia i nomi di
Adriane e del suo diletto Anlinoo, quello di Domiziano I’
obelisco di Villa Pandli ed il Beneventano, e i frammenli
Borgiauo e Prenesliuo, i nomi di vari distinli personaggi Romani.
La deusa caligine che obumbrava le origini di que’ decantali,
e misteriosi Zodiaci, la cui trisla sorle fu di servire, loro
malgrado, come di autcmurale alia miscredeiiza, venue dissipala
del tutto, e cotesti vantati testimoui della ullio-antichissima anli ■
chilli, che soli e con baldanza venivano opposli all’ autorila del
sacro Codicc di Mose, e bastavano per essa a dover svellere dai
cardini la inamovibile base della nostra rdigione, vennero
rilrovati bamliini, merce la leltura de’ cartelii, ne’ quali comparvero
i nomi di aleuni Imperalori Romaui. J^e questa sola disavvenlura