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di amedeo petron 79

su pergamena, o su terra calcare; e tali sono le speranze mie di poter contribuire per mezzo di inediti testi ad arricchire il Lessico Costo.

I monumenti dei Lagidi, di cui vi parlai ragionando dei Papiri, e l’impaziente aspettazione d’alcuni dotti Europe!, mi consigliano a dir qualche cosa dello Stele trilingue1 di questo Regio Museo, sicohc noil si abbia a sospetlare, elie iicila fama universale, a cui sail lo Stele, noi siamo lenti ad estimarlo. La sua quulitik di trilingue, e l’esperienza del monumenlo di Rosetta, avevano eccitata la curiosita dei dolli, e la loro speranza di ampliare i limiti delle cogiiizioni geroglifichc e dcmoticlie; quindi il D. Young smanioso fpiant’altri mai di posscderne almeno una forma iu gesso, nc ebbe trattato con gli ageuti del C. Drovetti, e sebbene allegasse i diritti del suo sapere dicendo2, essere lui il solo uomo vivente, die potessc compiiitumenle apprezzare il valore di tal monumcnto, imlla ottenne tuttavia. Ma cessano le poeliche speranze quando per poco si consideri lo Stele. E diviso in tre parti orizontali. La prima contiene una corta iscrizione geroglifica cominciante cosl: quesla e I’ imagine di Anion Ra Signore delle tre regioni del moudo. c seguono altri suoi litO’li, che tenninano colla vita sempiterna. Quiiici sta Amon-Ra dalla lunga benda, che riceve un’ofierta, come io sospefto, da Tolemeo-Ccsare; e qnindi sta il Dio Fre, cioe il Sole ornalo del gran disco, che riceve doni da Cleopatra, come io penso. I due personaggi, che fanno oblazione, hanno il capo fregiato dello Pscent inferiore, i cartelli, che loro stanno a fi’onte, non conservaiio più vcstigio di segno alcuno. La seconda parte contiene un’Iscrizione demotica di linee 12. guasta permodo, ciie neppur una parola ne potei raccogliere. II principio d’ogni linea qm comincia a maiicare, per essere slata rotta la darissima pietra di granito. La rottura continua lungo la terza parte, che è

  1. L’epiteto trilingue già è sanzionato dall’uso parlando del Monumento di Rosetta.
  2. Young An accouut cc. p. 36.