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60 eroidi di ovidio


Il testo incomincia al principio della seconda carta con lettere maiuscole

INCIPIVNT : EPISTOLE : OVIDII.
ANC. TVA. PE

Mancano sempre le maiuscole iniziali, lasciato lo spazio. Al principio d’ogni epistola il titolo è solitamente di carattere maiuscolo; alcune volte manca, come all’epistole di Dejanira ad Ercole, d’Ippermestra a Lineco, di Ero a Leandro, di Cidippe ad Acconzio, lasciato lo spazio. Sbaglio maggiore fu quello di accozzare insieme due lettere come se fossero una sola. La lettera di Isipille a Giasone s’unisce sen’z’alcuna divisione coll’altra di Didone ad Enea, e così segue sino al termine di quest’ultima. Nell’Epistola di Paride ad Elena dopo il verso prima fuit vultus nuntia fama tui, evvi quella lacuna di cinquantadue distici che il Lenner dice mancare a tutte le vecchie edizioni. Non parlo di versi ed intieri distici lasciati qua e colà, non della storpiatura de’ nomi propri, non della somma scorrezione di tutto il testo, segni evidenti della grande antichita dell’edizione, e dell’essersi procurata non da altra precedente stampa, ma da uno testo manoscritto.

Fra le non poche edizioni delle Eroidi di Ovidio impresse separatamente dalle altre opere del Poeta, e prive del corredo de’ Commentari, che videro la luce nel secolo XV; la prima che sia nota per data certa di tempo e luogo, fu opera di quello stesso Antonio Mattia d’Anversa, che unitamente a Baldassare Cordero aveva in Monteregale nell’anno 1472 stampato il libro dell’Instituzione de’ Confessori di S. Antonino. Essa porta la data dei 18 di febbraio 1473; tanta è la rarità di questo volume che ne forma un solo col Giovenale, che oltre dell’esemplare descritto dal Crevenna1, del quale non consta ove passasse, non mi è noto altro da quello in fuori, se pure non è lo stesso, il quale conservatosi per molti anni in una privata biblioteca di questa città, per fa-

  1. Catal. Rullooc 3. vul. t. ijj. /)..