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dell’architetto randoni 37

era pure Architetto militare, ed il suo impiego al servizio dell’Imperatore Cesare Augusto era quello d’Ispettore delle Fortificazioni, e Macchine belliche, onde è che il disegno scenografico è quello di cui più comunemente si servirono gl’Ingegneri militari, e tuttora si servono anche i moderni sotto l’improprio nome di Prospettiva alla Cavaliera, per delineare i nuovi progetti delle macchine e dei piani di fortificazione, stante che nel tempo stesso si esprime e l’icnografia e l’ortografia, tiene la proprietà di dare la vera misura della pianta, e quella dell’elevazione, e come opportunamente il Filandro dice, serve qual modello all’operajo per eseguire la futura opera: di fatti Ferdinando Bibiena1 dice affermativamente non potersi dire Prospettiva: Pietro Accolti questo metodo di disegno lo chiama Prospettiva parallela e non concorrente, e se ne serve appunto di modello per ricavare le ombre geometriche, e quindi applicarle al disegno prospettivo concorrente2 . Ma poichè Vitruvio non parla in nessun luogo del modo d’eseguire con precisione il disegno prospettivo, ossia propriamente della projezione ottica, conviene persuadersi, che ai tempi di Vitruvio, e di Augusto, tempi nei quali le arti e le scienze erano tenute in grande stima, e più che mai protette, li pittori d’allora eseguissero la prospettiva per sola abitudine, e dobbiamo conchiudere, che il metodo di delineare la Prospettiva lineale concorrente sia opera dei moderni, i quali dallo studio delle regole d’ottica insegnate dai filosofi, hanno saputo dedurre le regole pratiche per disegnare non solo le vedute di cose vere, ma anche di quelle non vere e solamente imaginate.

Le prime regole pratiche di Prospettiva lineale, dalle ricerche state fatte dai professori in quest’arte, s’attribuiscono al maestro Pietro della Francesca di Borgo S. Sepolcro, morto nel 1460, e pubblicate

  1. Ferd. Bib. Piosp. T. a. op 38. e 39.
  2. Prosp. Accolti, p m. c. XXVllt.