Pagina:Memorie della Accademia delle Scienze di Torino, Tomo XXIX.djvu/420

8 antichi marmi statuari

confronti la verità di ciò che io dico. Ma io posso avvalorarla ancora con un bel monumento italiano, proprio dell’epoca romana or ricordata; ed è questo la parte anteriore di un piede marmoreo colossale, il quale, portalo in Lucca già da un secolo, forse dalle terme stesse di Massaciuccoli, che allora appunto si stavano dissoterrando, è tenuto in gran pregio dal Nobile signor Domenico Guinigi-Rustici che ne è il possessore. La qualità del suo marmo, come si può vedere dal frammento che ne ho fatto staccare, è statuaria, candida, pura, salina, lamellare e non fetente, simile intieramente ai marmi trovati nelle terme anzidette, ed agli altri già pur mentovati. Questo piede, di forte muscolatura, e munito di sandalo, e di tal proporzione, che la statua di cui dovea far parte non poteva aver meno di dicianove in venti braccia toscane d’altezza, corrispondenti a ventitre piedi piemontesi; ed è lavorato con tanta maestria, e finito con sì fatta diligenza in ogni suo particolare, che è forza attribuirlo ai tempi migliori di Roma1 . Chi sa quanti fra quelli che lo hanno esaminato prima di me lo avranno giudicato di marmo greco, ed opera squisita di qualche valente scultore di Efeso, di Atene o di Corinto? Io per me amo di tenerlo per opera di scultore italiano, italiano essendone il materiale.

Se nelle Maremme toscane s’intraprendessero nuove escavazioni, a Populonia principalmente od a Roselle, io non dubito punto che altre sculture moltissime di quel medesimo marmo si trarrebbero a luce, per mezzo delle quali potremmo forse venir in cognizione dell’epoca in cui le cave di esso furono maggiormente praticate, e quindi abbandonate. Duolmi perciò che non ci sia stato detto di qual pietra sono fatti i tre leoni poco fa trovati fra

  1. Io non sono lontano dal credere che questa slatua rappresentasse altre volte l’Imperatore Nerone, e che servisse d’ornamento al tempio, ed alle terme di Massaciuccoli. Questa mia opinione è fondata sul fatto, che quelle ruine furono sempre chiamate i Bagni di Nerone dagli abitanti di que’ dintorni, anche prima ch’io verificassi essere que’ ruderi avanzi di antiche terme. V. la Guida di Lucca facc. 142.