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DIETRO QUALI

CONSIDERAZIONI GENERALI

TOPOGRAFICHE, ECONOMICHE, TECNICHE

SI DEBBA DETERMINARE IL LUOGO O LUOGHI DOVE GIOVA INCOMINCIARE I LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA I. R. STRADA FERDINANDEA LOMBARDO-VENETA PER LA MAGGIOR UTILITÀ PUBBLICA E PER LA MAGGIOR UTILITÀ DEGLI AZIONISTI CHE INTENDONO A COSTRUIRLA.


1. In una grande opera di pubblica utilità e di durata non effimera, il maggior vantaggio che si può cogliere dai modi diversi e dalle direzioni diverse seguibili nella di lei esecuzione, non si può, e se si potesse, non si dovrebbe dedurla dal calcolo di alcune utilità istantanee e parziali, ma bensì dal calcolo finale, dalla somma di tutte le utilità, che il modo di esecuzione preferito può offerire.

2. Il Regno lombardo-veneto si divide in due parti affatto tra loro distinte. Una linea di confine, che segue quasi il corso dei due fiumi Tartaro e Mincio, le separa. Ciascuna di queste parti ha un particolare governo ed una particolare amministrazione; le provincie lombarde s'annodano e volgono verso Milano, le venete verso Venezia. Questa separazione, non nuova ma antichissima, fa sì, che per interessi e per abitudini il più del movimento di uomini e di cose delle provincie lombarde sia diretto verso Milano, e quello delle provincie venete verso Venezia.

Milano e Venezia sono dunque, per quelle due parti del Regno lombardo-veneto, due particolari e distinti centri di attrazione.

Questa attrazione è tanto più forte, tanto più efficace, cioè il movimento degli uomini e delle cose, e singolarmente quello degli uomini, è tanto più frequente, quanto più quelle due parti del Regno alle due capitali si avvicinano.

Queste sono cose di comune convincimento, di esperienza comune, e che quindi non hanno bisogno di essere dimostrate.