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testè esposta, perchè il 5 giugno dell’anno 1838, in proposito di un ricorso fatto dalla città di Bergamo contro la Società lombardo-veneta, a cui apponeva la pretensione di avere, in virtù della concessione provvisoria per la linea da Venezia a Milano. il diritto di poter costruire anche una diramazione da Treviglio a Bergamo, l’I. R. Aulica Cancelleria Riunita pronunciò, e fece partecipare alla predetta città di Bergamo:

Che la concessione provvisoria già accordata alla Società della strada di ferro da Milano a Venezia era limitata unicamente alla strada continua da Milano a Venezia; e che quella concessione provvisoria non poteva recar quindi impedimento alcuno ad un’altra impresa di una strada di ferro da Bergamo a Monza, a Milano, a Brescia, od altre imprese di strade di ferro dirette a porre in comunicazione altre città importanti del Regno lombardo-veneto con la menzionata strada principale e con le due capitali1.

113. Ma chi crede o vuol far credere ad una conclusione diversa dalla nostra per questa aulica decisione, confonde epoche, concessioni e diritti dalle concessioni emergenti.

Il ricorso della città di Bergamo contro la Società lombardo-veneta era senza fondamento, perchè la Società lombardo-veneta non credeva che la concessione provvisoria ottenuta per una linea continua da Venezia a Milano, toccando quelle città che più le convenisse, le desse anche il diritto di poter costruire quante più diramazioni le piacesse dalla linea principale alle altre città del Regno nella linea principale non comprese. Ciò che mosse quel ricorso della città di Bergamo furono gli studii fatti dalla Società lombardo-veneta per la diramazione da Treviglio a Bergamo; studii che altro scopo non avevano che di raccogliere gli elementi necessarii per poter chiedere con fondamento e la concessione provvisoria, ed in seguito il pri-

  1. Decisione dell’I. R. Aulica Cancelleria Riunita 5 giugno 1838, come fu comunicata dall’Eccelso I. R. Governo di Milano alla città di Bergamo.