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guasto e deperimento, danno all’ultima condizione una grande preferenza sulla terza.

95. Vediamo tra le due linee da Milano a Bergamo, superiormente accennate, quale sia quella che più delle altre soddisfi, e di quanto, alle quattro condizioni suddette.

Poniamo pure che la sicurezza e la facilità siano eguali in amendue, quantunque il terreno percorso da quella di Monza sia più difficile di quello su cui stendesi l’altra di Treviglio; e perchè se la linea di Treviglio ha nella diramazione di Treviglio a Bergamo in un tronco la pendenza del sette per mille, la linea di Monza ha presso Bergamo una pendenza del 6.66 per mille, numero d’assai al 7 vicino.

La brevità del viaggio dipende dalla velocità con cui si percorre, e dalla lunghezza del cammino: e, nelle strade di ferro, anche dal numero delle curve, perchè nelle curve il corso si allenta.

Sia la celerità della macchina, nei rettilinei, eguale nelle due linee: la brevità del viaggio dipenderà quindi dalla loro lunghezza e dal numero delle curve.

La linea per Monza è lunga metri 46,800.

Quella per Treviglio metri 52,890.

La prima ha nove curve.

La seconda due.

Quella dunque per Monza è più breve dell’altra di 6090 metri, ma ha 7 curve di più della seconda.

Le strade di ferro si percorrono ora con una velocità media di venti miglia inglesi (metri 32,180) all’ora, e con questa velocità un viaggio di metri 6090 si fa in dieci minuti.

Il viaggio lungo la linea di Monza sarebbe dunque, generalmente, più sollecito di dieci minuti di quello lungo la linea di Treviglio se non vi fossero le 7 curve, circostanza sufficiente per eliminare non solo il piccolo vantaggio dei dieci minuti, ma ad aggiungervi uno scapito reale di tempo.

96. Resta ad esaminarsi l’economia del transito.