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III. Minori le spese di costruzione, di manutenzione, di sorveglianza;
IV. Minori quelle di transito;
V. L’amministrazione ed il servizio semplici, pronti ed economici.
23. La prima delle cinque condizioni suddette rende possibile un numeroso transito d’uomini e di cose, ed è importantissima, perchè senza questa possibilità tutto il resto tornerebbe inutile.
Le quattro successive cambiano questa pura possibilità in atto; attirano, per così dire, il transito con la prontezza, con la sicurezza del cammino e con l’economia della spesa.
24. Tra due linee adunque per istrade di ferro allo stesso scopo dirette, l’utilità pubblica, la prima condizione, la condizione fondamentale dell’opera, vuole quella in cui il più gran numero delle condizioni suddette sono soddisfatte, ed in cui sono più che nell’altra soddisfatte.
[XV. Confronto delle due linee.]
25. Tutto questo premesso a chiarezza di cose, e presa per guida la sola utilità pubblica e null’altro, facciamoci al confronto delle due linee di Treviglio e di Bergamo, chiamando per facilità di discorso prima la linea che va retta a Milano per Treviglio; seconda quella che vi giugne sviando per Bergamo e Monza.
26. La prima linea cammina, come fu detto, retta da Brescia a Milano, piegando soltanto alcun poco al passaggio dell’Adda.
La seconda, quella dell’ingegnere sig. Sarti, va da Brescia a Palosco, di là sale a Bergamo, da dove discende non retta, ma per alcuni rettilinei uniti da curve, a Trezzo sull’Adda, che varca in faccia alle rovine del castello Visconti. Da Trezzo corre a Monza, e da Monza a Milano1.
- ↑ Memoria intorno alla progettata strada a ruotaie di ferro nel Regno lombardo-veneto in rapporto ai bisogni della città e provincia di Bergamo. — Bergamo, dalla stamperia Crescini, 1837. (In questa Memoria, stampata dai signori Bergamaschi, è descritta la linea del signor ingegnere Sarti.)