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XII.


Ed in uno di quei giorni interrogò uno, se egli volesse unirsi con quelli, che si chiamano Illuminati. E quell’uomo negò, dicendo: io voglio piuttosto restare in queste tenebre, vedendo poco, che in tale splendore, e divenire del tutto cieco. Ed altri discorsi teneva pieni di sale. Alcuni poi, che ascoltavano queste cose, dicevan tra loro: questo è del Sinedrio dei Confratelli Murali, (ciò, che fu interpretato dei Franchi Muratori), e forse da essi mandato a curare gli infermi, che vi sono nel mondo, e dispensa i beni della cassa, e tesoro della loro setta. Imperocchè dicono, che il primo loro instituto sia di far bene a tutti. Altri poi rispondevano: se per verità vi è tanta carità in costoro, non ci manderebbero costui, ma qualcuno, che non ingannasse gli uomini con false lusinghe. E di nuovo altri dicevano: quel furbo fa anche elemosine, e non riceve mercede dal popolo, ma aspetta per contrattempi qualche ricchissimo signore per fare in lui il complicato guadagno. Quando viene in qualche città, si ferma in essa fino a tanto che è portato dal popolo; e quando la virtù degli