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posseduti dai Signori Brunato e Manfredino di Tono. (Ip.)

1242.


Tristano di Firmiano, che diede la figlia sua Sofia in moglie ad Ulrico, figlio di Guarimberto di Tono, per assicurazione della dote diede un podere, maso, in Vadena. (Ip.)

1248.


Ottolino di Tono, essendo prigioniere in Salorno Baralio di Vanga, si costituì sicurtà per esso acciocchè fosse posto in libertà. (Ip.)

1312.


I figli di Guarimberto di Tono, abitante in Novesino, i quali, come si è detto sopra, erano al numero di sei, uniti a Concio e Pietro, figli del q.m Guglielmo d’Enno, e loro seguaci, avevano fatta ingiuria a due cittadini di Trento. Il vener. Fra Corrado, vicereggente del Vescovo, e Nicolò di lui fratello, capitano di Trento, fatti per volere del Vescovo mediatori, indussero le parti alla riconciliazione, annullando il processo, e dichiarandosi tutti buoni