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vive, lasciar di che godere a’ suoi posteri, ed acquistare onore stabile a sè, alla famiglia e alla patria. Quelli che si accinsero all’opera furono Manfredino, Albertino e quattro figliuoli di Marsilio, cioè Brunato, Pietro, Adelperio ed Ottolino.
Frizio e Bernardo di Tono parteggiarono, con parecchi Nobili nauni, contro altri collegati, per li quali stavano Pietro di Tono e suo figlio Simone. Merita di essere letto, intorno a questa guerra de’ Nobili nauni, il curioso documento che pubblicò il Bonelli nel tomo ultimo delle Notizie, ec. Qual ne fosse il motivo non è detto, e conseguentemente ignoriamo per quali ragioni i di Tono s’inducessero a dare il grave scandalo di portare le armi gli uni contro gli altri. Certo è che la guerra fu accanita, perciocchè il vescovo Alberto, nella pace comandata, 1371, intimò pena di morte a chi avesse osato turbarla. I di Tono furono di quelli che sotto la medesima comminatoria dovettero presentarsi al Vescovo per giurare di adempiere i suoi comandi. Ei sono sottoscritti, appostovi il sigillo, all’atto solenne. Notabili sono le parole di Frizio: Io inchiudo, ei dice, in questa pace me, mio fratello Bernardo e tutti i miei servi, e, tranne Pietro e suo figlio, tutti della famiglia Tun di qualunque nome