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Tono, le memorie non dicon nulla. Io lessi che si fecero minacce a chi osava fare caccia vicino ai loro castelli: ma il fatto sta che il diritto di caccia che i Thunn esercitano in altri luoghi ov’ebbero giurisdizione e nelle terre del comune di Priò, perchè quel comune donò loro tal diritto per aver i Tono donate alla sua chiesa le campane, presso ai castelli Thunn e Braghiero, sedi principali di questa famiglia, restò sempre de’ comuni nel cui distretto i detti castelli si trovano. Ciò fa supporre che anche nel rimanente sieno stati i di Tono giusti con ognuno. Alcuni individui, che in tempi da noi non molto lontani si dissero maltrattati da influsso tuniano, ebbero pensioni, o fecero altramente fortuna. Di pratiche non lodevoli d’alcuni dei di Tono dirò nel seguente capitolo: nel quale si vedrà pure che la prudente economia, il lodevole spirito di famiglia, la cura di meritare ed ottenere lucrose cariche, l’industria, l’operosità, ec. ec., posero questi Signori in istato di essere maravigliosamente benefici, e di crescere, forse appunto per ciò, in credito ed in ricchezze.

Una delle loro industrie, o fortune, si fu, come sopra dicevamo, l’imparentarsi con famiglie cospicue e doviziose. Di non piccola utilità furono i matrimonj della Seraide col si-