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de’ signori di Visione accrebbe il patrimonio di lui e de’ suoi figli, ma non sappiamo di quanto.

L’anno 1363 il vescovo principe Alberto II investì il nobiluomo Ser Pietro di castel Tono, figlio di Simone, de’ castelli Belvesino, Tono, Visione e Braghiero, alla presenza di molti nobili. E nel 1373 il medesimo vescovo diede investitura de’ feudi ch’erano di Ser Sandero de Rallo al nobile uomo Guarimberto di Federico de Tono, fattane in nome di Sandero la resignazione da Frizio di Tono e da Josio di Santippolito. (V. Bonelli.)

Ho letto che il lodato Federico, padre di Guarimberto, fece acquisto, nel 1338, del castello Sampietro, che giace entro la valle del rivo Rinasico ad oriente di Belvesino. Del quale castello Sampietro non sappiamo altro dire se non che restò poi sempre ai di Tono, i quali già da lungo tempo lo abbandonarono. Quello che non comprendiamo si è, che altri che i Tono possa avere posseduto quel castello, posto sopra una roccia entro una selva, mentre i di Tono abitavano Tono, Visione e Belvesino, che chiudono quella valle, dove non sono e non furono mai terre colte. Ma forse quel castello apparteneva nel 1338 al nobiluomo Leonardo del q.m Negerle, del q.m Adelperio di San Pietro, abitante in Trento, perché nel Bonelli si legge