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questi, confondono Svizzeri con Boemi, parlan de’ nostri come se fossero di quelli, e rendono tutto ciò che riguarda queste famiglie non solo inesatto, ma pieno d'oscurità e di incertezze.

E che diremo dell’origine romana che si è data ai signori di Tono, facendoli venire da Roma, dove potenti erano ed onorati, qua sul Trentino con loro schiavi in compagnia di S. Vigilio, nostro vescovo martire, e della sua famiglia? Il Brandis, il Friedenfels, un manoscritto di tuniana genealogia affermano ciò con asseveranza. E un Dominico Federici, in un libretto intitolato: Elitropio di gloria, ec., nel quale vuol dare lodi a Guidobaldo di Thunn, arcivescovo di Salisburgo e cardinale, osò affermare che S. Vigilio vescovo di Trento, il quale visse nel quarto secolo di Cristo, era uno dei Thunn. Anche alcuni della Casa di Tono dissero una volta avere avuto documenti comprovanti la loro antichità ed origine romana, ma quelli essere periti nel 1569 per un incendio scoppiato nel castello Belvesino, incendio che apportò la morte al celebre amico de’ Cesari, Sigismondo di Tono.

Cristoforo Simone, barone di Tono, consigliere intimo di Ferdinando II imperatore, fattosi persuaso che Sigismondo possedeva i do-