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e del Magistri, dall’anno 1294 sino al 1494 ecc., a cui già accennammo di sopra. Il primo di questi codici è in foglio, nitido, di carte 162, ed accuratamente scritto con caratteri del XVIII secolo; il secondo in 8°. p°., è scritto a caratteri abbastanza oscuri, ma con ordine mirabile di date, e chiarezza di esposizione dei fatti.

Importantissimo è il codice dell’archivio Soderini: Diario e memorie di diuerse cose accadute in Roma dal 1422 al 1524 in fol. gr. di 100 carte; il quale sebbene sia di trascrizione recente, e mancante anch’esso di alcune notizie, che sono riportate dal codice Corsiniano, tuttavia ha conservato quella forma di Memoriale privato o libro di ricordi tracciato dall’autore, quasi direi per suo uso, mentre nei testi già menzionati non si scorge più altro che una quantità di appunti storici separati per ordine di data. È questo il codice che ho credulo presentare come testo della presente pubblicazione, giovandomi a quando a quando degli altri per illustrarlo, adempierne le mancanze, o darne le varianti, evitando così di correggere quei passi che mi parvero oscuri, sbagliati od omessi per colpa certo dell’amanuense, al che fare non mi credetti avere sufficiente autorità. Il codice suddetto, e da me prescelto, è ricco più d’ogni altro di notizie che si riferiscono alla famiglia dello scrittore Paolo dello Mastro; quindi ho creduto superfluo di far di lui una particolare menzione, potendo il lettore raccogliere le sue notizie dallo stesso Diario le quali perchè d’importanza affatto personali, furono omesse, siccome inutili, dalla maggior parte degli amanuensi.

E pur tenendomi solamente al valore storico di questo Diario, accennerò che io prescelsi il codice Soderini perchè mi parve che in esso fossero più che in ogni altro conservate le forme del dialetto romano del secolo XV, dal che m’era