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Recordo io Pauolo che nelli 1482, dello mese de Jugnio, venne lo figlio dello Re de Napoli1, et intesese collo Pretenoiaro, Saviello, e con cierti altri Signori de Casa Colonna,[Rotta data allo figlio del Re di Napoli del 1432.] e lo papa fece venire lo magnifico Roberto delli Malatesta e fu rotto lo figlio del Re, a dij 21 d’agosto, dalle Genti della Chiesia.
[Morte di Roberto Malatesta.] Et a dij 12 di Settembre morì lo ditto Signor Roberto de soa morte, il Papa li fece granne honore, e fecelo sotterrare in Sto Pietro, allato all’altare granne, dove stavo de rellievo de Marmo a Cavallo2.
Recordo io Pauolo che nelli i484, Agapito mio figlio, pigliò moglie la figlia di Pietro Antonio della Vecchia, e deoli mille fiorini de dote e M. d’aconcio con certe altre condicioni, secunno appare per la mano de Massimo de Mastro Antonio agliaro, e fu la prima domenica de Jugnio.
[Congiura contro il Papa.] Recordo io Pauolo che nelli 1484, dello mese de . . . . lo Pretenotaro della Colonna3 ello fratello ordinò certo trat-
- ↑ Cod. Cors.; Nell’Anno 1482. Di giugnio venne lo duca di Calabria e s’intese dal Prothonotaro Savelli e certi altri Sigri di casa Colonna, ecc.
Alfonso duca di Calabria occupò molta parte delle terre del Papa, e lo mise in tanta paura, che questi si rivolse ai Veneziani per averne degli assoldati capitanati da Roberto Malatesta. Fu soccorso difatti dai Veneziani, ed il Malatesta si uni al conte Girolamo Riario nipote del Papa, presso Campomorto in vicinanza di Velletri, e quivi in una battaglia sconfisse compiutamente il duca di Calabria che riparò a Terracina. Il Protonotaro qui ricordato come favorevole al duca di Calabria, è un Colonna che unitamente agli altri di sua casa, era in aperta ostilità col Papa e suo nipote Girolamo, i quali si erano dichiarati favorevoli agli Orsini. - ↑ Cod. Cors.:... e sotterrandolo in San Pietro a lato dell’altare granne, dove stao lo relevo de marmo a Cavallo.
Roberto Malatesta morto non senza grave sospetto di veleno datogli per invidia dal Riano, o meglio, nella speranza di farsi signore di Rimini. - ↑ Cod. Vat.:... lo Prete Statario della Colonna, ecc. Cod. Cors.: Lo Protonotaro, ecc.
Sembra che Sisto IV e suo nipote Girolamo avessero stablito lo sterminio della casa Colonna; dappoichè non si facevano fuggire occasione per spogliarla de’ suoi feudi, ed opprimerne le persone.
Gli odii riaccesi dopo la guerra del 1482, fra le due famiglie Colonna e Orsini, avevano ridotto Roma a campo di fazioni Ghibellina e Guelfa. Coi Colonna si schieravano i Margani, i Savelli, i Conti, i Della Valle, al grido di Colonna, Colonna. I Santacroce e i Crescenzi ed altri tenevano per gli Orsini col motto di Chiesa, Orso. Mancava un pretesto per venirne ad aperta battaglia e gli Orsini lo trovarono, dichiarando ai Colonna, e più specialmente a Lorenzo, che rendesse ad un Virginio Orsini il ducato de’ Marsi, sul quale vantava feudale avito diritto. Così sul finire dell’anno 1483 vennero alla ragione dell’armi, ma sempre con esito incerto da ambe le parti. Pure nel febraio del seguente anno l’uccisione d'un Francesco Santacroce, avvenuta per opera dei Della Valle, parve forse foriera di vittorie pei Colonna. Il Papa, cui nulla più incresceva del sopravvento di questa odiata Casa, credette doversi schierare fra i contendenti, ordinando la cattura del Protonotario, ardito e battagliero per eccellenza. Virginio Orsini, capitano della sua fazione, Girolamo Riario dell’esercito papale, dettero l’assalto al palazzo del Protonotario alla Pilotta. Dopo non breve battaglia, in cui fra gli altri morì un Filippo Savelli, ebbero il Protonotario nelle mani, e condottolo in Castello S. Angelo, lo sottoposero ad inaudite torture, e dipoi gli mozzarono