Pagina:Memoriale di Paolo dello Mastro.djvu/38


— 30 —

[Conclave.] Recordo Io Pauolo che nello ditto millesimo, a dij 22 di agosto, li Cardinali si misero in Conchiave in palazzo, e furo venti Cardinali.

[Creatione di Papa Paolo 2° Venetiano.] Recordo Io Pauolo che nello ditto millesimo, a dij 30 di Agosto e fu de Jovedì, fu fatto lo Papa, e fu fatto Monsignior de San Marco, et è venetiano, e chiamasi Papa Paolo seconno1.

Dell’Anno 1465.


«A dì XI di marzo, fo de martedì, morì Gio. Paolo Acciavalata, alias de Paolo Pane.»

«A dì 5. di aprile del d° anno, e fo di venerdì alle hore 22. Cecco Tascha fu testimonio ad un contratto di Deposito scritto e stipoiato per Grisonetto publico Notaio incontro Madama Agnelozza moglie che fu di Simone de Pavia, et Agnelotto de Saccoccia; e la da Madama Agnelozza li deo in deposito ducati cento, li quali, quaranta ne fu contati in presentia di d° Cecco Tasca, e foro de Carlini Papali, e lo resto fino a cento lo sopradetto Agnelotto Saccoccia se confessò haverli ricevuti da essa Madonna Agnelozza.»

«Nel mese di Luglio del d° Anno fra X o 12 dì fu disfatto Diefebo, e Francesco, e suoi fratelli figli del Conte d’Aversa2, de tutte sue terre furono privati da Pontefice Paolo 2.°»


Dell’Anno 1466.


«A dì 27 di Jennaio, e fu di lunedi, che finì d’esser tirata una Conca de serpentino grande nella Piazza di San Marco, la quale conca stava dinanzi a san Jacovo del Culiseo e fecela tirare Papa Paolo II.»


    in Roma fu detto che gl’havevano spianati, e che non vi era rimasto nulla. Strappò ulive e fece danno inestimabile; et a 23 d.° arrivò il corpo del Papa a Roma e fu posto in S. Pietro nella cappella di S. Andrea.

  1. Pietro Barbo veneto. Nipote di Eugenio 4° = Cod. Cors. Infess. Mag.: A dì 28 d.° li Cad.li tutti entrorno in Conclave in S. Pietro, et a dì 30 fu fatto Papa Mons.re di S. Marco nipote di Eugenio 4°. e se pose nome Paolo II. quale concesse la berretta rossa a’ Cardinali.
        Cod. Cors.: Nello sopradetto anno, a dì 18 settembre fu coronato Papa Paolo II a S, Giovanni Luterano, e fu di Domenica.
  2. Diefebo. o Deifobo, e Francesco figli del conte Everso dell’Anguillara, raggirati e traditi da Papa Paolo II, che mentre li allettava con ogni blandizia a parteggiare per la Santa Sede, d’improvviso li scomunicò, dichiarandosi loro aperto nemico, intanto che Ferdinando di Napoli d’accordo col Papa faceva strangolare Jacopo Piccinino, e inviava i suoi assoldati a riunirsi con quelli del Pontefice, capitanati da un Niccolò Fortiguerri da Pistoia cardinale di S. Cecilia; cosicchè in pochi giorni i conti dell'Anguillara furono disfatti e spossessati di molte castella non apparecchiate alla difesa. Diefebo potè salvarsi colla fuga riparando a Venezia, Francesco fatto prigioniero, stette cinque anni in castello S. Angelo (V. Murat., Ann. d’11.).