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Julia, Dio la faccia bona serva desso Dio, et esso li presti bona ventura in questo Mundo.

[Pavolo della Molara fatto prigione.] Recordo Io Pauolo, die in nelli 1443. a dij 24 de’ maio, e fu de’ venerdì, fu preso lo sig.r Pauolo della Molara1, lo quale fu manato cercando in Campituoglio, e come fu suso, fu fatto presone, e fecelo pigliare lo Patriacha. cioè Maestro Luisci2 et era Cardinale de Santo Lorienzo in Damasco, e [Pavolo della Molara fatto morire.] questo fu uno venerdie, e tenello infine allo lunedie seguente, e lo lundei, su li matulini, li fece tagliare la testa in nella sala della rascione3 de’ Campituogiio, e poi la fece portare in nello Aracielo, e lì fu trovato la manina per tempo, a cui Dio perdoni.

Recordo Io Pauolo, che nelli 1443. a dij 23 dello mese di Jugno fu la vigilia de Santo Janni ne’ mañamo a marito Renza nostra sore, e Rienzolo de Coluza de Ceccholo dello Rione de Regola, a cui Dio li guardi insieme, e qui dì sotto scriveremo li pegni della detta Renza.

Renedetto nostro Patre duc. ij.
Angelo Deiabò duc. ij.
Francesco dello Scrofolaro duc. ij.
Giuorio de Benedetto duc. ij.
Xpofaro de Rosa duc. i.
Guidoro duc. 1/2
Mariano de Mascio de Tino duc. i.
Janni Scõ de Becchaluva ine. i.
Antonio Damiano duc. i.
La Moglie de p Teliõe spetiale duc. i.
Francisco de Baroarino duc. i.4

  1. Paolo della Molara, o Lamolata, valoroso guerriero, cittadino integerrimo fatto morire dallo Scarampo, cui dava ombra il inerito e vaios e del Lamolata (V. Platina, Murat. Rer. Ital. Scriptores, ccc.). Mesticanza di Liello Petroni: essendo tornato il Camerlengo a Roma fece pigliare Paolo della Molara e il lunedì seguente a due ore di notte li fue tagliata la testa. Dio voglia che non ne segua scandalo perchè era molto imparentato con Casa Orsini e Casa di Valle montone, ch’era vomo di grande animo, valente nell’arme quanto vomo del mondo.
  2. Ludovico Scarampo d°. Mezzarota, o dell’Arena, medico, e secondo altri, cameriere di Eugenio V°; Patriarca d’Aquileia, Prete Card.e di S. Lorenzo in Damaso. Ebbe parte nell’assassinio del Card. Vitellesco (V. sopra).
  3. Cod. Cors.:... Del Bascione, ecc.
  4. Negli altri codici da me esaminati non trovo traccia alcuna di questi pegni della detta Renza. Non ho potuto comprendere perchè il nostro diarista torni a ridire del maritaggio di questa sua sorella, di cui già ha parlato sotto la data delli 1441 e fu l’ultima Domenica di settembre. Per ciò che riguarda i duc. ij suppongo possano essere abbreviatore di Ducato, moneta allora in corso, e che si offeriva alla sposa come arra nuziale.