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pochi secondi. Il Duca aprì gli occhi, si vide salvo, e vide che Milla era soltanto svenuta. La sollevò fra le braccia e l'adagiò sull'erba, al sicuro. Poi si accostò di nuovo al legno spezzato. Vide Mia, distesa per terra, che dava gli ultimi tratti, e, sotto al fianco palpitante della cavalla, vide colui che con atto di audacia disperata era giunto in suo aiuto, in quel supremo istante di pericolo. Si chinò a guardare, e in quell'uomo, immobile, morto forse o privo di sensi, ravvisò Drollino.
Il rimbombo dello sparo aveva chiamata gente. La Duchessa, che cominciava a riaversi, fu sopra una barella improvvisata ricondotta alla villa. Il Duca, rassicurato sul conto di sua moglie, volle tornare sul luogo del disastro dove i sopraggiunti finivano allora allora di liberare Drollino.
L'infelice giovane era ancor vivo, ma il suo stato metteva raccapriccio. Nella sua lotta disperata colla cavalla aveva ricevuto da questa un violento calcio nel petto; un braccio era spezzato, e al disopra dell'occhio destro il sangue generoso