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Era contento di guidar Mia, quella famosa Mia, che per tanto tempo era stata così esclusivamente custodita da Drollino.

Drollino passò ancora una volta, con una carezza prolungata e tremante, la mano sulla criniera di Mia.... la guardò per un secondo, con una intensità disperata.... Poi si ritrasse, e senza parlare, con un piccolo gesto, avvisò il cocchiere che poteva partire.

S'udì in breve la sabbia del viale scricchiolare sotto le ruote del leggero equipaggio, mentre il rumore del trotto elegante di Mia si perdeva nella lontananza.

Drollino stava sempre immobile, fissando come trasognato lo spazio dove Mia, un momento prima, aveva alzata, verso lui, la sua fina testina.

— Per bacco! — disse il mozzo con molta simpatia professionale — capisco, sapete. Non c'è che dire, una bestia che non ha l'uguale. Vi rincrescerà, eh?

Drollino diede un guizzo coma se una serpe