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giorno o l'altro.... che la Russa.... E l'avvocato.... ah! l'avvocato!...
L'occhio di Drollino ebbe un lampo di feroce ansietà. Egli si chinò ancora di più sull'ubbriaco, che seguitava:
— L'avvocato! l'ho visto io, l'avvocato!... Eh uno strascico lungo lungo di seta e tanti bei ricciolini, e quelle spalle bianche. Per Dio, ha ragione il Duca.... è bella quella Russa....
Di subito l'ubbriaco si fece malinconico.
— Poverina! — disse, tentando di accennare le finestre della facciata — poverina, povera donnina, mi fa pena.... se sapesse?...
E si mise a piagnucolare: l'ubbriachezza in lui si faceva tenera, sentimentale! E nell'iterarsi di grotteschi singhiozzi, in quel lagrimare ributtante, le frasi riuscivano smozzicate, e le parole, rotte, non avevan più senso.
Drollino rimase un momento in forse: — Vino o verità? — chiese angosciosamente a sè stesso, guardando Battista, che, colpito improvvisamente